Donna che scrive su un taccuino in penombra, riflettendo sul senso di responsabilità e sul senso di colpa.

Harriet Lerner – psicoterapeuta

Senso di responsabilità vs. senso di colpa: due facce della stessa moneta? No. Ecco perché.

Spesso il senso di responsabilità e il senso di colpa vengono confusi, come se fossero due facce identiche di un’unica medaglia. In realtà, sono due esperienze interiori profondamente diverse, che influenzano il nostro modo di pensare, sentire e agire. Capire questa distinzione non è un vezzo teorico: è la chiave per prendersi cura di sé, per costruire relazioni più autentiche e per affrontare la vita con maggiore serenità. Comprendere questa distinzione è fondamentale per migliorare il benessere emotivo e promuovere una crescita personale autentica

Cos’è il senso di responsabilità?

Definizione: capacità di riconoscere il proprio ruolo nelle azioni e nelle scelte, assumendosi le conseguenze in modo proattivo e costruttivo.

Il senso di responsabilità è la capacità di riconoscere il proprio ruolo nelle situazioni, assumendosi le conseguenze delle proprie scelte in modo lucido, costruttivo e proattivo. È una forza interiore che guida l’azione etica, la coerenza e l’affidabilità.

Quando parlo di senso di responsabilità, mi riferisco a quella spinta interiore che ci fa dire: “Ok, qui c’è qualcosa che dipende da me, posso fare la mia parte”. È come un faro che ci guida a fare un passo avanti, a rimediare, a prenderci in carico le conseguenze delle nostre scelte senza paura. Siano essi successi siano criticità… (si siamo responsabli anche dei nostri successi!)

Caratteristiche principali:

  • Orientamento all’azione e alla soluzione. Non restiamo bloccati sui problemi, ma cerchiamo strade pratiche per risolverli: ci organizziamo, chiediamo aiuto, studiamo una strategia.
  • Consapevolezza di limiti e risorse. Sappiamo di non essere onnipotenti, ma riconosciamo i nostri punti di forza e quelli sui quali possiamo lavorare.
  • Riparazione concreta. Se sbagliamo, non stiamo a crogiolarci: chiediamo scusa e proponiamo un gesto riparatore.

Che cos’è il senso di colpa?

Definizione: emozione che insorge quando si percepisce di aver violato un proprio codice morale o affettivo. Può essere utile come bussola morale, ma diventa disfunzionale se eccessivo o ingiustificato.

Il senso di colpa è un’emozione che nasce quando sentiamo di aver violato un nostro codice morale o affettivo. Può essere utile solo se legato a una reale responsabilità, ma diventa tossico se è generato da aspettative irrealistiche, manipolazioni o da un Super-Io ipercritico.È come un campanello d’allarme, utile se ci avverte di una reale trasgressione. Ma diventa veleno quando suona senza motivo o rimane acceso a lungo.

Caratteristiche principali:

  • Autogiudizio e autocritica
  • Ruminazione mentale (“rimuginio”)
  • Immobilismo emotivo

Tabella riassuntiva

AspettoSenso di responsabilitàSenso di colpa
OrigineScelta consapevoleGiudizio interiore
EffettoPromuove l’azioneAlimenta la ruminazione
Stato emotivoCentratura, chiarezzaAnsia, vergogna
Dialogo interiore“Come posso rimediare?”“Sono sbagliato/a”

Perché è importante fare distinzione

  1. Crescita personale: Un sano senso di responsabilità ci spinge a migliorare, mentre la colpa cronica ci tiene fermi, in un circolo vizioso di autocritiche e dubbi.
  2. Relazioni equilibrate: Riparare un torto è far sentire l’altro ascoltato e rispettato. Rimanere nella colpa, invece, alimenta distanze e incomprensioni.
  3. Benessere emotivo: Liberarsi dal peso della colpa irrazionale riduce ansia, insonnia e perfezionismo esasperato.

Come coltivare il senso di responsabilità

Auto-riflessione guidata, Pratica dell’assertività, Esercizi di riparazione

  • Diario riflessivo: Prendi cinque minuti ogni sera per annotare cosa hai fatto, cosa avresti potuto fare diversamente e quali passi concreti intendi compiere domani.
  • Assertività con empatia: Impara a dire no quando serve, ma con rispetto: “Apprezzo l’invito, ma oggi non posso. Possiamo sentirci domani?”.
  • Gesti riparatori: Doppi se sbagli davvero: un messaggio, una piccola attenzione, un gesto simbolico che dimostri l’impegno a fare meglio.

Conclusione

Distinguere il senso di responsabilità dal senso di colpa è il primo passo per una gestione emotiva efficace e per costruire rapporti più autentici. Il primo ci guida verso il cambiamento e la riparazione; il secondo, se fuori controllo, ci imprigiona in giudizi negativi.

Distinguere il senso di responsabilità dal senso di colpa è un vero atto di cura verso se stessi. Significa smettere di etichettarci come “sbagliati” e iniziare a vedere le nostre azioni come opportunità di crescita.

Donna che scrive su un taccuino in penombra, riflettendo sul senso di responsabilità e sul senso di colpa.

Viktor E. Frankl – neurologo, psichiatra 

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firma di martina chiereghin

Fonti

Tangney, J. P., & Dearing, R. L. (2002). Shame and Guilt. Guilford Press.

Neff, K. (2011). Self-Compassion: The Proven Power of Being Kind to Yourself. William Morrow.

Insegna al neon a forma di cuore con la scritta “I promise to love you”, simbolo della promessa amorosa nelle relazioni.

Antoine de Saint-Exupéry – scrittore

Prometto di amarti: la promessa amorosa come impegno a sostenersi e valorizzarsi

Quando diciamo “ti prometto che ti amerò per sempre”, cosa stiamo promettendo davvero? Non certo di provare sempre le stesse emozioni intense del primo incontro. I sentimenti, per loro natura, fluttuano. Ma allora cosa resta? Qual è il cuore profondo della promessa amorosa?

Nella mia esperienza clinica e nella riflessione psicologica più matura, la vera promessa amorosa non ha a che fare con l’infatuazione, ma con la disponibilità a esserci, sostenere, vedere, valorizzare l’altro nel tempo. Questo articolo vuole accompagnarti in una riflessione profonda e concreta su cosa significhi amare davvero, e su come la promessa amorosa sia un impegno attivo, non un’emozione passiva, che rischia di portarci a modificare il nostro comportamento o a reprimere la nostra autenticità, generando ansia e insoddisfazione, con il rischio di perseguire sogni e obiettivi altruri.

La grande illusione: confondere l’amore con le emozioni iniziali

Le farfalle nello stomaco, il cuore che batte più forte, lo stupore nel vedere l’altro… sono tutte emozioni autentiche, potenti. Ma transitorie. Dopo cinque, dieci, vent’anni, è irrealistico aspettarsi di provare ogni giorno quella scarica emotiva.

Chi confonde l’amore con la fase dell’innamoramento rischia di vivere in una perenne delusione o, peggio, nella ricerca compulsiva di emozioni nuove. Ma l’amore maturo è un’altra cosa.

L’amore adulto non è una vertigine, è una costruzione.

Cosa promettiamo davvero quando diciamo “ti amo”?

Dire “ti amo” non dovrebbe essere una dichiarazione d’intento passeggera, ma una scelta consapevole:

  • prometto che ti aiuterò a stare bene nella vita
  • prometto che farò la mia parte per affrontare le difficoltà con te
  • prometto che non darò mai per scontato ciò che sei
  • prometto che ti farò sapere che ti apprezzo

Il vero amore non è cieco. Anzi, vede benissimo.

Vede i difetti, i limiti, le giornate no. Ma sceglie di restare. Non in modo passivo, ma attivo, generativo. È un amore che si rinnova nel tempo anche attraverso piccoli gesti: la lampadina cambiata, la cena pronta, una carezza al momento giusto.

Aiutarsi a essere persone migliori

L’aspetto più profondo della promessa amorosa è l’impegno a far fiorire l’altro, a diventare complici nel migliorarsi reciprocamente.

Amare è aiutare l’altro a piacersi

Uno degli errori più gravi che si commettono nelle relazioni a lungo termine è smettere di vedere l’altro. Di ammirarlo. Di complimentarsi.

Non serve fare regali costosi. Serve dire:

  • “Mi piace come ragioni”
  • “Ti stimo per la pazienza che hai con i bambini”
  • “Hai un modo tuo di affrontare le cose, e mi colpisce ogni volta”

I complimenti mancati sono un peccato di omissione

Molti rapporti si consumano non per litigi o tradimenti, ma per sottrazione d’amore. Quando non si vede più l’altro, quando non si esprime più riconoscimento. Questo è ciò che corrode lentamente anche le unioni più solide.

L’amore come manutenzione quotidiana

Come ogni costruzione solida, anche la relazione ha bisogno di cura e manutenzione. Non si tratta di grandi gesti, ma di abitudini emotive sane:

  • Ascoltarsi davvero
  • Dare spazio al dialogo, anche nei momenti scomodi
  • Non dare l’altro per scontato
  • Fare squadra nelle difficoltà

Una relazione felice non è fatta da due persone perfette, ma da due persone che si impegnano ogni giorno a esserci, anche quando è difficile.

Quando l’amore si spegne: i segnali del disimpegno emotivo

Non sempre l’amore finisce di colpo. Spesso si spegne lentamente, per disattenzione, abitudine, disimpegno. Ecco alcuni segnali da non sottovalutare:

  • Non ci si parla più se non per organizzare la logistica
  • Si smette di fare domande, di essere curiosi
  • Non si ride più insieme
  • Ogni gesto diventa un dovere

In questi casi, vale la pena fermarsi, ascoltarsi e chiedersi: possiamo ricostruire? Vogliamo rinnovare quella promessa?

Ricordare perché ci siamo scelti

Un esercizio che propongo spesso in terapia di coppia è questo:
“Raccontami cosa ti ha fatto innamorare dell’altro.”

Rievocare il momento della scelta iniziale riattiva memoria emotiva, senso di gratitudine e riconnessione. Non per tornare indietro, ma per rinnovare oggi con più consapevolezza quel legame.

L’amore è una promessa viva: si rinnova, si adatta, cresce

Non possiamo promettere emozioni. Ma possiamo promettere impegno emotivo, presenza, attenzione, e soprattutto riconoscimento.

Amare è aiutare l’altro ad amarsi

Quando amiamo davvero, ci mettiamo accanto all’altro non per correggerlo, ma per aiutarlo a scoprire il meglio di sé. Diventiamo specchio, sostegno, incoraggiamento. Questo è il senso più alto della promessa amorosa.

Conclusione

L’amore vero non si misura nei momenti di estasi, ma nella capacità di restare presenti, vedere l’altro, valorizzarlo anche nelle pieghe del quotidiano.

Promettere amore non è una poesia da pronunciare all’altare, è una pratica da rinnovare ogni giorno. E ogni giorno, se vogliamo, possiamo tornare a prometterci:
“Farò del mio meglio per aiutarti a essere felice di essere te stesso.”

XXX

Insegna al neon a forma di cuore con la scritta “I promise to love you”, simbolo della promessa amorosa nelle relazioni.

Anonimo

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firma di martina chiereghin

Fonti

B

The Psychology of Love: 10 Groundbreaking Insights into the Science of Relationships

The Psychology of Romantic Relationships: Motivations and Mate Preferences

Commitment: Functions, Formation, and the Securing of Romantic Attachment