Donna adulta in un parco che ascolta il proprio corpo con serenità

Viktor Frankl – psichiatra, neurologo 

Imparare a regolare le emozioni da adulti: è possibile e fondamentale per il benessere psicologico

Molte persone arrivano all’età adulta senza aver mai realmente imparato a regolare le proprie emozioni. Se da bambino non hai avuto l’opportunità di sviluppare una buona consapevolezza emotiva — magari a causa di un ambiente familiare disfunzionale, di traumi o semplicemente per la mancanza di una guida emotiva — potresti ritrovarti spesso sopraffatto da emozioni intense come ansia, rabbia, vergogna, oppure al contrario sentirti spento, apatico, disattivato.

Ma la buona notizia è che regolare le emozioni si può imparare, anche da adulti. Questo è uno degli obiettivi principali delle sedute psicologiche. Tuttavia, con alcune buone pratiche quotidiane, puoi iniziare fin da subito a costruire una relazione più sana con il tuo mondo emotivo.

Cosa significa “regolare le emozioni”?

Regolare le emozioni non significa reprimere ciò che senti, né tantomeno vivere in uno stato di calma apparente e forzata. Significa piuttosto essere consapevole di ciò che stai provando, istante per istante, e riuscire a rimanere in una “finestra di tolleranza” in cui le emozioni possono essere accolte, comprese e attraversate senza perdere il contatto con te stesso e con la realtà.

È la capacità di restare presente, lucido e centrato anche nelle difficoltà. È un’abilità che si coltiva, giorno dopo giorno, e che può trasformare radicalmente la qualità della tua vita, delle tue relazioni e delle tue scelte.

Primo passo: ascolta il tuo corpo

Le emozioni si manifestano nel corpo prima ancora che nella mente. Impara a chiederti più volte al giorno:

  • “Come mi sento adesso?”
  • “Il mio corpo è teso o rilassato?”
  • “Mi sento agitato o spento?”
  • “Cosa è successo poco prima che mi sentissi così?”

Questo tipo di auto-monitoraggio emotivo è fondamentale per cominciare a distinguere gli stati in cui sei dentro la tua finestra di tolleranza (calma, presenza, curiosità) e quelli in cui ne sei fuori (iper-attivazione o spegnimento).

Regolatori emotivi: quelli utili e quelli rischiosi

Per far fronte allo stress o alle emozioni intense, tutti — consciamente o inconsciamente — utilizziamo dei regolatori emotivi. Alcuni sono chiamati “regolatori di sopravvivenza”, perché offrono un sollievo immediato ma hanno effetti collaterali importanti sul lungo termine. Tra questi troviamo:

  • Fumo
  • Alcol
  • Cibo in eccesso o disordinato
  • Scroll infinito sui social o smartphone
  • Shopping compulsivo

Questi strumenti sono comprensibili, soprattutto quando non se ne conoscono altri, ma è fondamentale non abusarne, perché portano a un impoverimento del benessere psicologico e fisico nel tempo.

Regolatori emotivi nutrienti: il vero cambiamento

La chiave sta nel sostituire i regolatori disfunzionali con regolatori emotivi nutrienti: attività semplici, sane e personalizzate che ti aiutano a rientrare in uno stato di calma e sicurezza senza effetti collaterali negativi.

Eccone alcuni esempi:

  • Fare una passeggiata all’aria aperta
  • Esporsi al sole e sentire il calore sulla pelle
  • Bere una bevanda calda lentamente
  • Accarezzare il tuo animale domestico
  • Ricevere o chiedere un abbraccio sincero
  • Fare un bagno caldo o una doccia rilassante
  • Ascoltare musica che ti calma
  • Correre o praticare sport
  • Respirare profondamente per 2-3 minuti

Ognuno deve trovare i propri. La regolazione emotiva è personale, e ciò che funziona per qualcuno può non funzionare per te. Il compito è osservarsi, sperimentare e riconoscere cosa davvero ti aiuta a ritrovare stabilità.

Conclusione

Non devi fare tutto da solo. La terapia è uno spazio sicuro in cui puoi esplorare le tue emozioni, comprendere i meccanismi automatici appresi nel passato e imparare nuove modalità di relazione con te stesso. La regolazione emotiva è un processo che richiede tempo, ma porta benefici profondi: più lucidità, più libertà, più autenticità.

RIASSUNTO: Regolatori Emotivi Nutrienti: idee per ritrovare calma e presenza

Quando ti senti sopraffatto o disconnesso da te stesso, prova una di queste azioni. Non tutte funzionano per tutti: sperimenta e scopri ciò che è davvero nutriente per te.

Attività fisiche leggere

  • Camminare lentamente all’aperto
  • Correre o fare attività sportiva moderata
  • Fare stretching consapevole o yoga dolce

Stimoli sensoriali calmanti

  • Bere una bevanda calda o fredda lentamente
  • Fare una doccia o un bagno caldo
  • Accarezzare il tuo animale domestico
  • Tenere tra le mani un oggetto morbido o rilassante

Connessione e relazione

  • Chiedere un abbraccio sincero
  • Parlare con una persona di fiducia
  • Scrivere ciò che provi in un diario emotivo

Contatto con la natura

  • Esporsi al sole per qualche minuto
  • Sedersi su una panchina e osservare il paesaggio
  • Camminare a piedi nudi sull’erba o sulla sabbia

Tecniche di consapevolezza

  • Respirazione diaframmatica (3 minuti)
  • Esercizio dei 5 sensi: cosa vedi, senti, tocchi, gusti, annusi?
  • Ascoltare musica rilassante con attenzione

Tieniti una lista personale dei tuoi regolatori efficaci, come un piccolo “kit di emergenza emotiva”. Scrivili, sperimentali, rendili tuoi.

Donna adulta in un parco che ascolta il proprio corpo con serenità

Sigmund Freud – neurologo, psicoanalista

firma di martina chiereghin

Fonti

Siegel, D. J. (2012). La mente relazionale.

Gross, J. J. (1998). The Emerging Field of Emotion Regulation: An Integrative Review.

National Institute of Mental Health – Regulating Emotions

Donna che scrive su un taccuino in penombra, riflettendo sul senso di responsabilità e sul senso di colpa.

Harriet Lerner – psicoterapeuta

Senso di responsabilità vs. senso di colpa: due facce della stessa moneta? No. Ecco perché.

Spesso il senso di responsabilità e il senso di colpa vengono confusi, come se fossero due facce identiche di un’unica medaglia. In realtà, sono due esperienze interiori profondamente diverse, che influenzano il nostro modo di pensare, sentire e agire. Capire questa distinzione non è un vezzo teorico: è la chiave per prendersi cura di sé, per costruire relazioni più autentiche e per affrontare la vita con maggiore serenità. Comprendere questa distinzione è fondamentale per migliorare il benessere emotivo e promuovere una crescita personale autentica

Cos’è il senso di responsabilità?

Definizione: capacità di riconoscere il proprio ruolo nelle azioni e nelle scelte, assumendosi le conseguenze in modo proattivo e costruttivo.

Il senso di responsabilità è la capacità di riconoscere il proprio ruolo nelle situazioni, assumendosi le conseguenze delle proprie scelte in modo lucido, costruttivo e proattivo. È una forza interiore che guida l’azione etica, la coerenza e l’affidabilità.

Quando parlo di senso di responsabilità, mi riferisco a quella spinta interiore che ci fa dire: “Ok, qui c’è qualcosa che dipende da me, posso fare la mia parte”. È come un faro che ci guida a fare un passo avanti, a rimediare, a prenderci in carico le conseguenze delle nostre scelte senza paura. Siano essi successi siano criticità… (si siamo responsabli anche dei nostri successi!)

Caratteristiche principali:

  • Orientamento all’azione e alla soluzione. Non restiamo bloccati sui problemi, ma cerchiamo strade pratiche per risolverli: ci organizziamo, chiediamo aiuto, studiamo una strategia.
  • Consapevolezza di limiti e risorse. Sappiamo di non essere onnipotenti, ma riconosciamo i nostri punti di forza e quelli sui quali possiamo lavorare.
  • Riparazione concreta. Se sbagliamo, non stiamo a crogiolarci: chiediamo scusa e proponiamo un gesto riparatore.

Che cos’è il senso di colpa?

Definizione: emozione che insorge quando si percepisce di aver violato un proprio codice morale o affettivo. Può essere utile come bussola morale, ma diventa disfunzionale se eccessivo o ingiustificato.

Il senso di colpa è un’emozione che nasce quando sentiamo di aver violato un nostro codice morale o affettivo. Può essere utile solo se legato a una reale responsabilità, ma diventa tossico se è generato da aspettative irrealistiche, manipolazioni o da un Super-Io ipercritico.È come un campanello d’allarme, utile se ci avverte di una reale trasgressione. Ma diventa veleno quando suona senza motivo o rimane acceso a lungo.

Caratteristiche principali:

  • Autogiudizio e autocritica
  • Ruminazione mentale (“rimuginio”)
  • Immobilismo emotivo

Tabella riassuntiva

AspettoSenso di responsabilitàSenso di colpa
OrigineScelta consapevoleGiudizio interiore
EffettoPromuove l’azioneAlimenta la ruminazione
Stato emotivoCentratura, chiarezzaAnsia, vergogna
Dialogo interiore“Come posso rimediare?”“Sono sbagliato/a”

Perché è importante fare distinzione

  1. Crescita personale: Un sano senso di responsabilità ci spinge a migliorare, mentre la colpa cronica ci tiene fermi, in un circolo vizioso di autocritiche e dubbi.
  2. Relazioni equilibrate: Riparare un torto è far sentire l’altro ascoltato e rispettato. Rimanere nella colpa, invece, alimenta distanze e incomprensioni.
  3. Benessere emotivo: Liberarsi dal peso della colpa irrazionale riduce ansia, insonnia e perfezionismo esasperato.

Come coltivare il senso di responsabilità

Auto-riflessione guidata, Pratica dell’assertività, Esercizi di riparazione

  • Diario riflessivo: Prendi cinque minuti ogni sera per annotare cosa hai fatto, cosa avresti potuto fare diversamente e quali passi concreti intendi compiere domani.
  • Assertività con empatia: Impara a dire no quando serve, ma con rispetto: “Apprezzo l’invito, ma oggi non posso. Possiamo sentirci domani?”.
  • Gesti riparatori: Doppi se sbagli davvero: un messaggio, una piccola attenzione, un gesto simbolico che dimostri l’impegno a fare meglio.

Conclusione

Distinguere il senso di responsabilità dal senso di colpa è il primo passo per una gestione emotiva efficace e per costruire rapporti più autentici. Il primo ci guida verso il cambiamento e la riparazione; il secondo, se fuori controllo, ci imprigiona in giudizi negativi.

Distinguere il senso di responsabilità dal senso di colpa è un vero atto di cura verso se stessi. Significa smettere di etichettarci come “sbagliati” e iniziare a vedere le nostre azioni come opportunità di crescita.

Donna che scrive su un taccuino in penombra, riflettendo sul senso di responsabilità e sul senso di colpa.

Viktor E. Frankl – neurologo, psichiatra 

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firma di martina chiereghin

Fonti

Tangney, J. P., & Dearing, R. L. (2002). Shame and Guilt. Guilford Press.

Neff, K. (2011). Self-Compassion: The Proven Power of Being Kind to Yourself. William Morrow.

Ramo di mimosa illuminato dal sole, simbolo di felicità e luce interiore.

Maura Del Serra – drammaturga

Gioia o Felicità… istinto o allenamento? Le 10 Regole:

La felicità è il desiderio comune di tutti, un viaggio verso la serenità e la gioia che tutti vorremmo compiere.

Come dice Maura Del Serra, “La felicità è come un seme, la gioia è il suo fiore luminoso”.

Ma come possiamo trovare questa gioia nella nostra vita quotidiana? e la si trova per istinto, per fortuna o per allenamento?

Jacinto Benavente scrive: “Molti pensano che avere talento sia una questione di fortuna; a nessuno viene in mente che la fortuna possa essere una questione di talento”. E il talento può essere il vivere con gioia: ambedue si possono costruire consapevolmente.

Obiettivo e stato d’animo

La gioia non è solo un obiettivo da raggiungere, ma uno stato d’animo da coltivare ogni giorno. Ecco alcune regole che le persone felici seguono per vivere una vita piena di serenità e soddisfazione:

  1. Consapevolezza dei Valori: Le persone felici conoscono i propri valori e organizzano la propria vita intorno ad essi. Sanno cosa li rende veramente felici e dedicano tempo alle attività che li appagano.
  2. Apprendere dagli Errori: Le persone felici non temono gli errori, ma imparano da essi. Capiscono che ogni errore è un’opportunità di crescita e sviluppo personale.
  3. Non Preoccuparsi del Giudizio altrui: Le persone felici vivono autenticamente, senza preoccuparsi di ciò che gli altri pensano di loro. Liberano energia preziosa concentrandosi su ciò che è veramente importante per loro.
  4. Gratitudine: Le persone felici apprezzano ciò che hanno e trovano gioia nelle piccole cose della vita. La gratitudine porta soddisfazione e apre la strada a ulteriori momenti di gioia.
  5. Vivere nel Presente: Le persone felici accettano il passato e vivono nel presente. Non rimuginano sui rimpianti o sulle opportunità mancate, ma si concentrano sul qui e ora.
  6. Dire “No” con Fiducia: Le persone felici sanno quando dire di no. Capiscono che non è possibile accontentare tutti e si concentrano sulle cose che sono veramente importanti per loro.
  7. Focalizzarsi sull’Essenziale: Le persone felici non si preoccupano delle cose che non possono controllare. Si concentrano sulle loro azioni e sulle loro reazioni, lasciando andare ciò che è al di fuori del loro controllo.
  8. Liberarsi dalla Rabbia: Le persone felici non permettono alla rabbia di prendere il sopravvento. Capiscono che trattenere la rabbia è dannoso per la propria salute mentale e cercano modi positivi per gestirla.
  9. Non Essere il Centro dell’Universo: Le persone felici comprendono che il mondo non ruota attorno a loro. Accettano che non tutto dipende da loro e si liberano dal peso dell’autoreferenzialità.
  10. Essere Proattivi: Le persone felici agiscono per raggiungere i propri obiettivi. Non aspettano passivamente che le cose accadano, ma si impegnano attivamente per realizzare i propri sogni.

Conclusioni

La gioia è una scelta che facciamo ogni giorno. Non è un obiettivo distante da raggiungere, ma piuttosto imo stato d’nimo da coltivare quotidianamente, è la scelta consapevole di vivere con gratitudine, positività e autenticità

 Se sei pronto a intraprendere il tuo viaggio verso la gioia personale ti invito a iniziare da qui. Scegli di celebrare ogni passo verso una vita più piena e soddisfacente.

Ramo di mimosa illuminato dal sole, simbolo di felicità e luce interiore.

Jean-Jacques Rousseau –  filosofo, scrittore, pedagogista 

 

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firma di martina chiereghin

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Fette di anguria tagliate a cuore con mirtilli e more su un piatto bianco

Samuel Johnson – critico letterario, poeta

Segreti per una Cucina Salutare e Gustosa: 10 Consigli da Provare Subito

Cucina: Corpo e Mente

Hai mai desiderato trasformare la tua cucina in un laboratorio di piaceri gustosi e benessere? È possibile! La connessione tra cibo e psicologia è profonda: il modo in cui mangiamo influenza le nostre emozioni, la nostra concentrazione e persino la qualità del sonno. Con i giusti accorgimenti, puoi rendere ogni pasto un’esperienza appagante per il palato e benefica per la mente.

1. Gioca con i Colori

Il nostro cervello è attratto dai colori vivaci, che influenzano l’umore e l’appetito. Una dieta ricca di colori è anche sinonimo di varietà di nutrienti. Frutta e verdura gialle, verdi, rosse e viola forniscono vitamine e antiossidanti essenziali per la salute mentale e fisica.

2. Scegli Ingredienti di Qualità

La qualità degli alimenti influisce sul benessere generale. Ingredienti freschi e biologici, privi di pesticidi e conservanti artificiali, migliorano non solo la salute fisica, ma anche la funzione cognitiva, riducendo il rischio di ansia e depressione.

3. Sperimenta Nuove Spezie

Le spezie non solo arricchiscono il gusto dei piatti, ma hanno anche effetti benefici sul cervello. Curcuma e zenzero, ad esempio, possiedono proprietà antinfiammatorie che migliorano la memoria e riducono lo stress.

4. Bilancia Sapori e Nutrizione

Un piatto equilibrato tra proteine, carboidrati e grassi sani contribuisce al benessere psicofisico. I grassi sani, come quelli contenuti in avocado e noci, supportano la funzione cerebrale, mentre i carboidrati complessi favoriscono un rilascio graduale di energia, evitando cali di umore.

5. Esplora Cucine del Mondo

Provare nuove ricette amplia la nostra prospettiva e stimola la curiosità. Inoltre, la varietà aiuta a mantenere il cervello attivo e previene la monotonia, che può incidere negativamente sull’umore.

6. Mangia con Consapevolezza (Mindful Eating)

Prendersi il tempo per assaporare ogni boccone riduce lo stress e migliora la digestione. Mangiare in modo consapevole aiuta a riconoscere meglio la sensazione di sazietà e a evitare abbuffate emotive.

7. Cucina con Piacere e Creatività

Il cucinare può essere un’attività terapeutica. Dedicarsi alla preparazione dei pasti con creatività e senza stress migliora la relazione con il cibo e favorisce il rilascio di endorfine, gli ormoni della felicità.

8. Condividi i Pasti

Mangiare in compagnia ha effetti positivi sul benessere emotivo. La socialità a tavola riduce lo stress, rafforza i legami affettivi e contribuisce a un’alimentazione più equilibrata.

9. Limita il Consumo di Zuccheri Raffinati

Un eccesso di zuccheri semplici può causare sbalzi di umore e cali di energia. Sostituisci gli zuccheri raffinati con alternative più sane, come miele, sciroppo d’acero o frutta.

10. Bevi a Sufficienza

L’idratazione è essenziale per il corretto funzionamento del cervello. Bere acqua a sufficienza migliora la concentrazione, riduce la fatica e aiuta a mantenere stabile l’umore.

Conclusione

L’alimentazione non è solo una questione di nutrizione, ma anche di benessere mentale ed emotivo. Scegliere ingredienti di qualità, sperimentare con i sapori e mangiare con consapevolezza può migliorare significativamente la nostra relazione con il cibo. Trasforma la tua cucina in un luogo di creatività e piacere, ascoltando i bisogni del tuo corpo e della tua mente. Ogni pasto può diventare un’opportunità per nutrirti nel modo più sano e soddisfacente possibile!

Fette di anguria tagliate a cuore con mirtilli e more su un piatto bianco

Fabrizio Caramagna – scrittore

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firma di martina chiereghin

Fonti

Uno studio pubblicato su Frontiers in Psychology ha rilevato che il consumo di frutta e verdura crude è associato a una migliore salute mentale, inclusi umore positivo e soddisfazione nella vita.

L’Harvard T.H. Chan School of Public Health sottolinea che l’alimentazione consapevole può portare a un maggiore benessere psicologico e a scelte alimentari più sane.

La pratica del mindful eating è associata a un maggiore benessere psicologico e a una maggiore soddisfazione corporea.

Coinvolgere i bambini nella cucina può insegnare loro abitudini alimentari sane e rafforzare i legami familiari. ​AP News

Uno studio dell’Università di Oxford ha rilevato che le persone che mangiano frequentemente con gli altri tendono ad essere più felici e soddisfatte della loro vita.

Immagine astratta con semicerchi azzurri che rappresentano equilibrio e movimento

Günther Anders – filosofo e scrittore

Stereotipi e Crescita: Trovare un Equilibrio

Nella fase di pianificazione, seguire gli “stereotipi” può offrire un punto di partenza utile, purché ci si impegni periodicamente a metterli in discussione per favorire la crescita continua. Questa pratica consente di stabilire una base solida su cui costruire, ma è importante essere aperti a nuove idee e approcci per evolversi nel tempo. Come evidenziato da uno studio pubblicato su Harvard Business Review ,

Efficienza verso Efficacia: Due Concetti Chiave

Distinguiamo tra efficienza ed efficacia: mentre la prima riguarda l’abilità di compiere le azioni nel modo più diretto e veloce possibile (come seguire una fila ordinata e avere un trolley maneggevole), la seconda si concentra sull’ottenere i risultati desiderati nel modo più completo e soddisfacente possibile, prendendo le decisioni giuste. Secondo un articolo su Journal of Operations Management ,

Definire l’obiettivo di efficienza: ottimizzare il tempo

Per definire un obiettivo di efficienza personale, è importante esaminare il proprio metodo operativo e identificare le azioni che possono essere eliminate o modificate per ottimizzare il tempo e massimizzare i risultati. La ricerca mostra che una gestione efficace del tempo può migliorare in modo significativo la produttività e il benessere generale (Locke & Latham, 2002)

1. Valutare il Processo Operativo

Inizia riflettendo sulle attività che si svolgono regolarmente e valuta quanto tempo dedicato a ciascuna di esse. Identifica le azioni che potrebbero essere considerate “sprechi” di tempo o risorse e prendi nota di esse ( studio di Psychology Today )

2. Identificare le Azioni Ottimizzabili

Una volta individuati i punti deboli nel tuo processo operativo, concentrati su come puoi migliorarli. Ciò potrebbe significare eliminare compiti superflui, semplificare procedure complesse o cercare nuovi strumenti e strategie per aumentare l’efficienza. Ad esempio, l’implementazione delle tecnologie digitali può ridurre in modo significativo i tempi di gestione delle attività quotidiane (Brynjolfsson & McAfee, 2014).

3. Implementare Cambiamenti Progressivi

Non cercare di apportare cambiamenti radicali da un giorno all’altro. Piuttosto, implementa modifiche progressive e valuta regolarmente i risultati ottenuti. Monitora attentamente il modo in cui i cambiamenti influenzano il tuo lavoro e adatta il tuo approccio di conseguenza. La teoria del cambiamento incrementale, come discusso da Kotter (1996), sottolinea l’importanza di piccoli passi per raggiungere obiettivi a lungo termine

4. mantenere una mentalità aperta al

Mentre lavori per ottimizzare il tuo tempo e il tuo metodo operativo, mantieni sempre una mentalità aperta al cambiamento. Essere disposti ad esplorare nuove idee e adattarsi alle nuove circostanze è fondamentale per mantenere l’efficienza nel lungo periodo. (Journal of Business Research)

Conclusione: Bilanciare Stereotipi e Innovazione

In conclusione, seguire gli stereotipi consolidati può fornire una base utile per la pianificazione e l’organizzazione, ma è importante essere disposti a metterli in discussione per continuare a crescere e migliorare. Definire obiettivi di efficienza personale e lavorare per ottimizzare il proprio tempo richiede auto-riflessione, adattamento e un costante impegno per l’innovazione. Con una combinazione equilibrata di stereotipi consolidati e nuove idee, è possibile massimizzare l’efficienza e raggiungere risultati significativi nel proprio lavoro e nella propria vita. Secondo uno studio condotto da McKinsey & Company .

“Tra le nuvole” è un film del 2009 diretto da Jason Reitman.

Immagine astratta con semicerchi azzurri che rappresentano equilibrio e movimento

Zygmunt Bauman – sociologo

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firma di martina chiereghin

Brynjolfsson, E. e McAfee, A. (2014). La seconda era delle macchine: lavoro, progresso e prosperità in un’epoca di tecnologie brillanti.

Revisione aziendale di Harvard. (2021). “Il potere di sfidare gli stereotipi per la crescita“.

Locke & Latham, 2002

Brynjolfsson & McAfee, 2014

Journal of Business Research

.Un piatto con una varietà di verdure fresche e colorate, simbolo di un'alimentazione equilibrata e del legame tra cibo e benessere mentale Alimentazione come influenza piscologia e cervello

Virginia Woolf – scrittrice, saggista – Tratto da “UnaUna stanza tutta per sé”

L’Influenza dell’Alimentazione sulla Psicologia

L’Alimentazione ha un’influenza sulla nostra psicologia e sul nostro cervello?

L’alimentazione svolge un ruolo cruciale non solo nel mantenere la nostra salute fisica, ma anche nel plasmare il nostro benessere mentale e emotivo.

Questa connessione profonda tra ciò che mangiamo e il nostro stato psicologico è supportata da una vasta gamma di evidenze scientifiche che dimostrano l’importanza di una dieta equilibrata per una mente sana.

Effetti Neurochimici dei Nutrienti

Uno dei modi principali attraverso cui l’alimentazione influenza la psicologia è attraverso gli effetti neurochimici dei nutrienti che assumiamo.

Il cibo che mangiamo fornisce i mattoni di base per la produzione di neurotrasmettitori, sostanze chimiche del cervello che influenzano l’umore, il comportamento e le funzioni cognitive.

Aminoacidi, come ad esempio il triptofano, presente in alimenti quali tacchino, pesce e latte, sono precursori della serotonina, un neurotrasmettitore associato al buon umore e alla regolazione dell’umore.

Allo stesso tempo, la carenza di nutrienti chiave come le vitamine del gruppo B, il magnesio e gli acidi grassi omega-3 può influenzare negativamente la produzione di neurotrasmettitori, compromettendo così il nostro benessere mentale.

Ruolo degli Ormoni e dell’Infiammazione

Inoltre, l’alimentazione può influenzare gli ormoni che regolano l’umore e lo stress.

Ad esempio, un’elevata assunzione di zuccheri semplici può portare a picchi e cali dell’insulina nel sangue, provocando sintomi di instabilità emotiva come irritabilità e fatica.

L’eccesso di zuccheri può anche contribuire alla resistenza insulinica, un fattore di rischio per la depressione e l’ansia.

Un altro aspetto cruciale è il ruolo dell’alimentazione nell’infiammazione corporea.

Alcuni alimenti, come quelli ad alto contenuto di zuccheri aggiunti e grassi saturi, possono contribuire all’infiammazione cronica nel corpo, che è stata associata a una serie di disturbi dell’umore, tra cui depressione e ansia.

Al contrario, una dieta ricca di alimenti anti-infiammatori come frutta, verdura e alimenti ricchi di omega-3 può aiutare a ridurre l’infiammazione e promuovere il benessere mentale.

Salute Intestinale e Microbiota

Inoltre, l’alimentazione ha un impatto significativo sulla salute intestinale e sulla composizione del microbiota intestinale.

Il microbiota intestinale, composto da trilioni di microrganismi che vivono nel nostro intestino, svolge un ruolo fondamentale nella regolazione dell’umore e del comportamento.

Una dieta equilibrata che sostiene la salute intestinale con alimenti ricchi di fibre, probiotici e prebiotici può favorire la crescita di batteri intestinali benefici, che a loro volta possono influenzare positivamente la nostra salute mentale.

Interazione tra Stato Mentale e Alimentazione

Infine, c’è una relazione bidirezionale tra il nostro stato mentale e il nostro comportamento alimentare.

Lo stress, l’ansia e la depressione possono influenzare il nostro appetito e le nostre scelte alimentari, portando a un aumento del consumo di cibi ad alto contenuto di zuccheri e grassi, che a loro volta possono influenzare negativamente il nostro umore e la nostra energia.

In conclusione…

In conclusione, l’alimentazione svolge un ruolo fondamentale nella modulazione del nostro benessere mentale e emotivo attraverso una serie di meccanismi complessi.

Adottare una dieta equilibrata, ricca di cibi integrali, frutta, verdura, proteine magre e grassi sani, può essere un modo efficace per sostenere la salute mentale e promuovere una mente sana e felice

.Un piatto con una varietà di verdure fresche e colorate, simbolo di un'alimentazione equilibrata e del legame tra cibo e benessere mentale Alimentazione come influenza piscologia e cervello

Anthelme Brillat – politico e gastronomo francese.

 

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firma di martina chiereghin

Fonti

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stelle feedback Cinque stelle dorate rappresentano un voto massimo, simbolo di qualità e successo.

Dwayne Johnson – attore, produttore cinematografico

 Accogliere il Feedback: La Chiave per Crescere come Leader

il Feedback

Il successo non arriva mai in un istante; si costruisce attraverso il miglioramento continuo. Come ci insegna **Dwayne Johnson**, ogni giorno è un’opportunità per essere migliori.
Accogliere il feedback con apertura è uno dei modi più efficaci per crescere sia a livello personale che professionale.

Una ricerca pubblicata su Harvard Business Review ha sottolineato un principio cruciali: i leader che integrano il feedback sono spesso visti come più efficaci dai loro collaboratori e colleghi. Questo suggerisce che la capacità di ricevere e agire sulle opinioni degli altri è fondamentale per il successo professionale e personale.

Esploriamo come il feedback possa diventare uno strumento potente per la crescita continua e il miglioramento della leadership

L’Importanza del Feedback nella Leadership

I leader di successo non solo guidano, ma sono anche pronti a ricevere e agire sul feedback.

Harvard Business Review evidenzia come questa abilità sia cruciale per costruire un team più forte e più produttivo. In questo articolo esploreremo come il feedback, se ben accolto, possa diventare uno strumento indispensabile per la crescita e il miglioramento continuo

1. Ascolto Attento: La Base della Crescita

Quando riceviamo feedback, sia esso positivo o negativo, è fondamentale praticare un ascolto attivo. Questo approccio ci aiuta a comprendere appieno le opinioni degli altri, senza lasciar spazio all’ego.

Secondo uno studio pubblicato nel *Journal of Applied Psychology*, i leader più attenti al feedback sono più abili nel costruire relazioni e nel migliorare le performance.

Strategie per un ascolto attento

  • Focalizzare l’attenzione: Concentrati completamente sulla persona che sta parlando.
  • Parafrasare: Ripeti ciò che hai sentito per confermare la comprensione.
  • Porre domande chiarificatrici: Se qualche punto non è chiaro, chiedi ulteriori spiegazioni.

2. Trovare la Verità nel Feedback

Anche quando il feedback è difficile da accettare, è essenziale cercare la verità in esso. Le critiche, anche se dure, possono contenere elementi di valore che offrono nuove prospettive.

Academy of Management Journal afferma che i leader che riescono a identificare la verità nelle critiche sono più capaci di adattarsi e migliorare le loro performance e prestazioni

3. Gratitudine per il Dono del Feedback

Esprimere sinceramente gratitudine verso coloro che forniscono feedback è un passo importante per mantenere un atteggiamento umile e aperto.

Anche se il feedback può essere presentato in modo diretto o duro, riconoscere il valore di ricevere opinioni oneste aiuta a mantenere un’attitudine positiva e un approccio costruttivo alla crescita personale e professionale.

Secondo Harvard Business Review , i leader che esprimono gratitudine per il feedback ricevuto tendono a costruire relazioni di lavoro più forti e collaborative con i loro team.

Modi per mostrare gratitudine

  • Ringraziare immediatamente: Esprimi il tuo apprezzamento subito dopo aver ricevuto il feedback.
  • Implementare i cambiamenti: Dimostra che il feedback è stato preso sul serio apportando le modifiche suggerite.
  • Feedback di ritorno: Condividi con chi ti ha dato il feedback come lo hai utilizzato per migliorare.

Il Ruolo del Feedback nella Crescita Personale

Il processo di ricerca, accogliere e reagire al feedback è essenziale per il miglioramento continuo.

Essere aperti alle opinioni degli altri consente di acquisire nuove prospettive e di identificare aree in cui è possibile crescere e svilupparsi ulteriormente come leader e individui.

La ricerca dimostra che i leader che incorporano il feedback nel loro sviluppo personale tendono ad essere più efficaci e rispettati.

Conclusioni: Il Feedback come Motore del Successo

In sintesi, ricevere feedback con umiltà e gratitudine è essenziale per il progresso personale e professionale.

Adottare un ascolto attivo, identificare gli aspetti utili nel feedback e mostrare apprezzamento per le opinioni ricevute sono abitudini cruciali per favorire il miglioramento e la crescita continua, ci aiuteranno a diventare leader migliori e persone più complete.

Integrando queste pratiche nella nostra routine quotidiana, possiamo crescere quotidianamente ed evolverci come leader più efficaci e persone più complete

Filmato tratto da “Due agenti molto speciali 2”

Una Breve Annotazione Cinematografica

Nel film *Due agenti molto speciali 2* (2022)  film diretto da Louis Leterrier,, i protagonisti affrontano le difficoltà e imparano dai propri errori.

Anche in un contesto cinematografico, possiamo notare come il feedback – anche nelle sue forme più difficili – possa stimolare crescita e miglioramento.

stelle feedback Cinque stelle dorate rappresentano un voto massimo, simbolo di qualità e successo.


Diego Agostini – scrittore, manager sviluppo risorse umane

 

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firma di martina chiereghin

Fonti

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Un gruppo di persone in piedi con le braccia aperte, formando simbolicamente un corpo femminile

William Shakespeare – drammaturgo e poeta

Sesso Lento: Riscoprire il Piacere e la Connessione Profonda

Cos’è lo Sesso Lento?

Nella cultura occidentale, spesso il modo in cui facciamo l’amore rispecchia il ritmo frenetico in cui viviamo: rapido e senza tempo per vivere appieno il piacere.

Il sesso lento ci invita a rallentare e a concederci il tempo necessario per connetterci profondamente al nostro corpo e a quello del partner.

Questo approccio ci incoraggia a concentrarci sulle sensazioni interiori, creando un’esperienza più profonda e duratura di piacere, sperimentando il coinvolgimento di tutti i sensi

I Benefici dello Sesso Lento

La pratica del sesso lento consente ai partner di entrare in un contatto più autentico con il proprio corpo, ma anche di ascoltare e rispettare i desideri reciproci. Presenza, lentezza e delicatezza sono le parole chiave per imparare questa forma di sessualità. In questo processo, anche i preliminari, lo sguardo, le parole, e il tocco sono essenziali per una vera esperienza di intimità.

Il sesso lento aumenta l’intensità del piacere e migliora l’intesa con il partner.

La consapevolezza durante il rapporto sessuale stimola la corteccia prefrontale del cervello, migliorando l’autoconsapevolezza e riducendo le distrazioni. Inoltre, attiva il sistema nervoso parasimpatico, favorendo il rilassamento e incrementando il piacere.

Rallentare per una Connessione più Profonda

Il sesso rapido ed episodico, focalizzato principalmente sulla penetrazione e sull’orgasmo, può spesso portare a insoddisfazione sessuale, per lo più nel genere femminile

Al contrario, nel sesso lento, ci si concentra sulle sensazioni, sull’esplorazione reciproca, senza fretta di raggiungere il picco del piacere.

L’orgasmo non è l’obiettivo primario, ma una delle possibili esperienze che arricchiscono il viaggio sensoriale.

Vantaggi del Sesso Lento

Il sesso lento permette di esplorare zone erogene spesso trascurate, come il collo, la parte interna dei polsi, e la parte bassa della schiena, che sono ricche di terminazioni nervose.

Queste aree, se stimolate con un tocco delicato, possono amplificare l’eccitazione e intensificare il piacere. Inoltre, il sesso lento non è solo fisico, ma un approccio olistico che dà priorità alla connessione emotiva e alla consapevolezza.

Lentamente, i partner possono scoprire nuove modalità di piacere, riscoprendo il valore della carezza, del bacio prolungato, e della connessione emotiva durante ogni fase dell’incontro intimo.

Rallentare per Risvegliare la Sessualità

Il sesso lento può essere particolarmente utile per coppie che sperimentano disfunzioni sessuali (come eiaculazione precoce, anorgasmia o disturbi erettivi) o per chi desidera riaccendere il desiderio sessuale.

Spostando l’attenzione dal raggiungimento dell’orgasmo a un piacere più duraturo, si riscopre una nuova connessione erotica e si sviluppa una tensione sessuale quotidiana, che può essere mantenuta anche con poco tempo a disposizione.

L’Alchimia del Sesso Lento: Neurotrasmettitori e Ormoni in Gioco

Quando si pratica il sesso lento,  una serie di ormoni e neurotrasmettitori vengono rilasciati nel corpo, giocando un ruolo fondamentale nel migliorare l’esperienza del piacere, favorendo il benessere e rafforzando il legame emotivo tra i partner.

Ecco alcuni degli ormoni e neurotrasmettitori che giocano un ruolo chiave:

  • Dopamina: Il neurotrasmettitore del desiderio, che si attiva durante l’attesa e l’esplorazione graduale del piacere.
  • Serotonina: Promuove la calma e l’appagamento emotivo, creando uno spazio sicuro per la connessione.
  • Ossitocina: L’ormone dell’amore, che si rilascia durante il contatto fisico prolungato, rafforzando il legame emotivo tra i partner.
  • Endorfine**: Agiscono come un analgesico naturale, riducendo lo stress e aumentando il benessere generale.

Approfondiamo il loro funzionamento e il modo in cui contribuiscono a creare una connessione più profonda e soddisfacente.

La Corteccia Prefrontale: Il Cervello e l’Attesa del Piacere

Nel sesso lento, non solo il corpo, ma anche la mente gioca un ruolo centrale.

La corteccia prefrontale, una delle aree più evolute del cervello, è responsabile di funzioni come l’autocontrollo, la pianificazione e la regolazione delle emozioni.

Quando rallentiamo, questa parte del cervello diventa particolarmente attiva, facilitando la consapevolezza e l’autocontrollo durante l’esperienza sessuale.

La corteccia prefrontale ci aiuta a concentrarci sul momento presente, a prestare attenzione a ogni tocco, ogni respiro, ogni sensazione. In un ambiente così consapevole, l’attesa stessa diventa parte integrante del piacere, e l’esperienza sessuale non si concentra solo sull’obiettivo finale (l’orgasmo), ma si estende a ogni fase dell’incontro intimo.

Questo tipo di concentrazione mentale fa sì che ogni momento diventi significativo, aumentando l’intensità del piacere.

Dopamina: Il Piacere dell’Attesa

La dopamina è uno dei neurotrasmettitori principali legati al desiderio e alla ricompensa. Quando rallentiamo e aumentiamo l’attesa nel sesso lento, la dopamina viene rilasciata in modo significativo. L’attesa stessa amplifica il desiderio, facendo crescere la tensione erotica tra i partner.

Questa sostanza chimica gioca un ruolo fondamentale nel ciclo del piacere, ed è spesso associata alla motivazione e alla gratificazione. Quando proviamo il desiderio, il nostro cervello libera dopamina, creando una sensazione di anticipazione che, nel caso del sesso lento, può aumentare la sensazione di piacere in modo più duraturo e profondo rispetto alla gratificazione immediata.

L’esperienza diventa quindi più emotiva e sensoriale, dando spazio all’eccitazione di essere in attesa di un piacere

Serotonina: La Calma nella Connessione

La serotonina, spesso definita l’ormone del “benessere”, è associata alla regolazione dell’umore e alla sensazione di calma e appagamento. Durante il sesso lento, i partner si concedono il tempo di connettersi emotivamente, di esplorare il corpo dell’altro con attenzione e senza fretta, creando uno spazio sicuro e rilassante.

La produzione di serotonina favorisce la sensazione di pienezza emotiva e soddisfazione che nasce dall’intimità profonda. In questo contesto, il sesso non è solo un atto fisico, ma un’esperienza che nutre anche il cuore e la mente, rendendo ogni tocco, bacio e sguardo un’espressione di amore e cura reciproca.

Inoltre, la serotonina gioca un ruolo importante nel rilassamento: più ci sentiamo sicuri e connessi con il partner, più è facile lasciarsi andare e godere del piacere senza ansia o preoccupazioni.

Ossitocina: Il Legame Profondo

Conosciuta anche come l’ormone dell’amore, l’ossitocina è una sostanza chimica fondamentale nella creazione di legami emotivi e affettivi. Viene rilasciata durante il contatto fisico, in particolare nei momenti di intimità come il bacio, l’abbraccio o il contatto pelle a pelle.

Nel sesso lento, l’ossitocina gioca un ruolo cruciale nel rafforzare il legame emotivo tra i partner. La produzione di ossitocina durante il contatto fisico prolungato favorisce un senso di connessione profonda, rendendo l’esperienza sessuale non solo un atto di piacere fisico, ma anche un atto di cura e intimità. È un ormonale che aiuta a rafforzare il legame tra i partner, rendendo l’intimità più sincera e genuina.

Quando la relazione si costruisce su una solida base di ossitocina, i partner si sentono più vicini e in sintonia, migliorando la qualità e la soddisfazione della relazione sessuale.

Endorfine: Il Piacere Naturale

Le **endorfine** sono neurotrasmettitori naturali che agiscono come **analgesici** naturali e sono direttamente collegate al piacere. Durante il sesso lento, l’intensificazione del piacere attraverso il tocco e l’esplorazione più attenta del corpo porta a un rilascio di endorfine, che riducono lo stress e migliorano il benessere fisico ed emotivo.

Le endorfine contribuiscono a creare una sensazione di euforia naturale e di appagamento che può durare anche dopo il termine del rapporto. Questo effetto “afterglow” è una delle ragioni per cui il sesso lento non solo migliora il piacere sessuale immediato, ma favorisce anche una sensazione di benessere a lungo termine.

I Punti Erogenei da Scoprire nel Sesso Lento

Nel sesso lento, non solo la penetrazione è importante, ma anche l’esplorazione di aree più sottili e sensibili del corpo. Ecco alcuni dei punti erogeni che meritano attenzione durante il rapporto:

  • Labbra e orecchie
  • Collo e nuca
  • Interno braccia e polsi
  • Zona lombare, interno coscia e retro ginocchia

Queste zone, quando toccate con delicatezza e intenzione, possono amplificare il piacere e creare una maggiore connessione tra i partner.

Ma ricordiamo sempre che ogni persona è diversa…..

Perché Scegliere il Sesso Lento?

Il sesso lento non è solo un atto fisico, ma un’opportunità per riscoprire il piacere autentico, che coinvolge corpo, mente ed emozioni. Concedersi il tempo di esplorare e connettersi consapevolmente con il partner crea uno spazio di intimità che nutre profondamente la relazione.

Rallentare non significa solo fare sesso, ma vivere un’esperienza che arricchisce la relazione, facendo dell’intimità un vero e proprio rituale.

Conclusione: Abbraccia il Cambiamento

Nel sesso lento, ogni tocco, bacio e carezza è accompagnato dal rilascio di ormoni e neurotrasmettitori che favoriscono il piacere, la connessione e il benessere complessivo.

La corteccia prefrontale ci aiuta a rimanere presenti e consapevoli durante il processo, mentre sostanze come la dopamina, la serotonina, lossitocina e le endorfine amplificano l’esperienza sensoriale, creando una nuova dimensione di intimità.

Rallentando il ritmo e concentrandosi sul piacere e sulla connessione reciproca, possiamo trasformare il sesso in un’esperienza che nutre non solo il corpo, ma anche la mente e l’anima, migliorando la qualità della relazione e creando una base solida per un’intimità duratura.

Se desideri una sessualità più consapevole, il sesso lento è una pratica che può migliorare l’intimità, rafforzare la connessione con il partner e risvegliare nuove dimensioni di piacere.

È il momento giusto per riscoprire il piacere autentico e la bellezza di fare l’amore con calma e consapevolezza.

Un gruppo di persone in piedi con le braccia aperte, formando simbolicamente un corpo femminile

Carol Burnett – attrice, comica, conduttrice televisiva

 

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Fonti

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Pellicola fotografica con quattro immagini: un ritratto di donna, un ritratto di uomo, un filamento di DNA e fiori di vari colori, a rappresentare la diversità biologica e individuale.

Gregorio Marañón – medico, scrittore e filosofo

Perché le donne non chiamano il carro attrezzi? 

L’uguaglianza tra uomini e donne è fondamentale, ma questo non significa che abbiano le stesse abilità o che reagiscano agli eventi nello stesso modo. Le differenze tra i due sessi sono il risultato di millenni di evoluzione e si riflettono anche nelle situazioni quotidiane, come nel caso di un’auto in panne. 

Differenze di comportamento tra uomini e donne 

Differenze di comportamento tra uomini e donne: Uno studio sulle abitudini di uomini e donne ha evidenziato un dato interessante: quando la macchina si ferma improvvisamente, la maggior parte delle donne non chiama immediatamente il carro attrezzi: Prima effettuano altre telefonate, spesso a un familiare, al partner o a un’amica. Gli uomini, invece, contattano direttamente il meccanico o il servizio di soccorso stradale, e solo dopo avvisano eventuali conoscenti. 

Ma perché questa differenza? La risposta sta nel modo in cui i cervelli maschile e femminile sono programmati per affrontare i problemi. 

Condivisione vs. soluzione: due approcci diversi 

Le donne tendono a essere orientate alla relazione, mentre gli uomini sono orientati all’azione. Questo schema si riflette anche nel modo in cui affrontano le difficoltà: 

  • Le donne danno priorità alla condivisione del problema, a volte anche più della soluzione stessa. Parlare con qualcuno è per loro un modo per elaborare la situazione. 
  • Gli uomini si focalizzano sulla risoluzione immediata del problema, spesso senza sentire il bisogno di discuterne con altri. L’obiettivo principale è trovare una soluzione nel minor tempo possibile. 

L’origine evolutiva di questa differenza 

Questa distinzione ha radici profonde nella storia dell’umanità. Per quanto oggi possiamo volare, chiacchierare guardandoci anche a centinaia di km di distanza, l’evoluzione tecnologica è molto più veloce di quella biologica. Per millenni, le donne hanno vissuto e lavorato in piccoli gruppi, occupandosi della prole, della conservazione del cibo e della cura della comunità. Mantenere l’armonia all’interno del gruppo era essenziale per la sopravvivenza, motivo per cui la comunicazione e la condivisione sono diventate elementi chiave del loro comportamento.  Gli uomini, invece, erano cacciatori o agricoltori e operavano spesso in solitaria. Se si presentava un problema, dovevano risolverlo rapidamente e in autonomia, senza perdere tempo in discussioni

Cosa significa oggi questa differenza? 

Sebbene la società sia cambiata radicalmente, la nostra biologia non si è evoluta altrettanto velocemente. Ancora oggi, quando si presenta un problema: 

  • Le donne tendono a parlarne e a cercare condivisione emotiva.
  • Gli uomini cercano subito la soluzione più efficace e veloce. 

Questa differenza è alla base di molte incomprensioni e discussioni tra i sessi. Spesso, uomini e donne parlano dello stesso problema, ma con scopi completamente diversi: mentre lei usa la situazione per creare condivisione e relazione (perché nella maggior parte dei casi è assolutamente in grado di risolvere il problema anche da sola), lui cerca una soluzione pratica immediata. 

Come evitare conflitti grazie a questa consapevolezza 

Essere consapevoli di queste differenze può aiutarci a migliorare la comunicazione e a ridurre le incomprensioni. In una discussione, una donna può spiegare chiaramente che ha bisogno di essere ascoltata, senza che il suo interlocutore si senta obbligato a trovare subito una soluzione. D’altra parte, un uomo può chiarire che cerca una soluzione, senza troppi fronzoli. 

Capire questi meccanismi ci permette di migliorare le relazioni e affrontare le difficoltà con maggiore empatia e comprensione. 

Pellicola fotografica con quattro immagini: un ritratto di donna, un ritratto di uomo, un filamento di DNA e fiori di vari colori, a rappresentare la diversità biologica e individuale.

Margaret Mazzantini – scrittrice, drammaturga, attrice

 

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Fonti

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il cambiamento nella natura nei colori e nell'essere umano

Robert C. Gallagher – politico e arcivescovo inglese

Il Cambiamento: La Costante della Vita e Come Abbracciarlo

Il Cambiamento: Una Verità Universale

“Le persone non cambiano”: quante volte abbiamo sentito questa frase? Eppure, per gli scienziati, questa convinzione è fonte di frustrazione.

Il cambiamento è l’unica costante della scienza (e nella vita), In ogni ambito della scienza, dall’energia alla materia, tutto si trasforma continuamente. Nulla rimane statico: tutto matura, si evolve e si rinnova, si trasforma continuamente, si fonde, cresce e muore.

Nella natura, nulla resta immutato. Ciò che invece è innaturale è la nostra resistenza al cambiamento.

Noi esseri umani spesso resistiamo al cambiamento, cercando di aggrapparci a ciò che conosciamo, anche quando ciò ci trattiene. Ci aggrappiamo a ciò che era, ai vecchi ricordi, alle convinzioni che tutto possa essere immutabile invece di costruirne di nuovi.

Questo atteggiamento si scontra non solo con le leggi scientifiche ma anche con il nostro potenziale di evoluzione.

Perché Resistere al Cambiamento è Innaturale

Il nostro attaccamento al passato — ai ricordi, alle abitudini, alle certezze — è una forma di auto-protezione. Molte persone vedono il cambiamento come una minaccia, un’interruzione di quella che percepiscono come stabilità.

Mantenere, nonostante tutto, lo status quo delle cose ci fa sentire al sicuro in un mondo che cambia continuamente, Ma resistere al cambiamento non è naturale.

La vita è un flusso continuo, e  questa resistenza, negare questa realtà, può impedirci di evolvere e crescere,  può diventare un ostacolo al progresso personale.

Il cambiamento è inevitabile e come lo viviamo dipende esclusivamente da noi.

Il Cambiamento come Opportunità

Possiamo percepire il cambiamento come una fine o come un’occasione per rinascere. Abbracciarlo con consapevolezza può trasformarsi in un’esperienza liberatoria, simile a una scarica di adrenalina.

Allentare la presa su ciò che era e lasciarsi trasportare dal flusso del cambiamento ci permette di vivere con più pienezza. Ogni momento può essere un punto di partenza, un’altra opportunità per costruire nuovi ricordi, nuove esperienze e una nuova versione di noi stessi.

Come Viviamo il Cambiamento?

La nostra percezione del cambiamento dipende dalla nostra prospettiva:

  • Come una perdita: Possiamo vederlo come una fine, qualcosa da temere e da evitare a tutti i costi.
  • Come una rinascita: Oppure possiamo accoglierlo come una seconda occasione, un’opportunità per ricominciare e reinventarci.

Lasciare Andare per Rinascere. Come Accettare il Cambiamento

Come Accettare il Cambiamento

  • Riconosci la tua Resistenza: Essere consapevoli delle proprie paure è il primo passo per affrontarle.
  • Pratica il Distacco: Impara a lasciar andare ciò che non ti serve più. Questo può significare persone, situazioni o abitudini.
  • Concentrati sul Presente: Il cambiamento è un’opportunità per vivere nel qui e ora, senza restare intrappolati nel passato.
  • Cerca il Supporto: Parlare con uno psicologo può aiutarti a gestire i sentimenti legati al cambiamento e a trasformarli in crescita.

Allentare la presa sul passato non è facile, ma è essenziale per vivere appieno. Se impariamo a lasciare andare, il cambiamento può diventare un’esperienza esaltante, un’adrenalina che ci spinge verso nuove opportunità. Ogni momento di cambiamento è una possibilità di rinascita, un’occasione per scoprire chi siamo davvero.

Conclusione: Abbraccia il Cambiamento

Il cambiamento non è qualcosa da temere, ma una realtà da accettare, accogliere e vivere con consapevolezza. Ogni trasformazione  è un’opportunità per crescere, una nuova possibilità di vita, evolvere e riscoprire la quotidianità con occhi nuovi. Se impariamo a viverlo con apertura e coraggio, possiamo scoprire un mondo di opportunità che prima ci sembrava irraggiungibile.

Apri le dita, lascia andare e permetti al cambiamento di trasformarti….

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Charles Darwin – biologo, naturalista, geologo, esploratore

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firma di martina chiereghin

Teoria dell’Adattamento e della Resilienza – Bonanno, G. A. (2004). *Loss, trauma, and human resilience: Have we underestimated the human capacity to thrive after extremely aversive events?* American Psychologist, 59(1), 20-28.

Psicologia del Cambiamento  – Prochaska, J. O., & DiClemente, C. C. (1983). *Stages and processes of self-change of smoking: Toward an integrative model of change.* Journal of Consulting and Clinical Psychology, 51(3), 390-395. 

Neuroplasticità e Cambiamento – Merzenich, M. M., & Jenkins, W. M. (1993). *Reorganization of cortical representations of the hand following alterations of skin inputs induced by nerve injury, skin island transfers, and experience.* Journal of Neuroscience, 13(1), 103-121. 

Cambiamento e Benessere Psicologico – Ryff, C. D., & Singer, B. H. (1998). *The contours of positive human health.* Psychological Inquiry, 9(1), 1-28.

Cambiamento e Scienza della Felicità – Lyubomirsky, S., Sheldon, K. M., & Schkade, D. (2005). *Pursuing happiness: The architecture of sustainable change.* Review of General Psychology, 9(2), 111-131.