“Le piccole emozioni sono i grandi capitani della nostra vita e obbediamo loro senza saperlo”
Vincent Van Gogh – pittore
Gestire le Emozioni: Ciò che Possiamo Controllare Davvero
Le emozioni fanno parte della nostra vita quotidiana e spesso sentiamo dire che dovremmo “imparare a gestirle”. Ma cosa significa davvero? È possibile controllare le emozioni oppure ciò che possiamo regolare sono i comportamenti che ne derivano?
Le Emozioni Sono Molecole, i Comportamenti Sono Scelte
Le emozioni non sono buone o cattive, belle o brutte, positive o negative: sono semplicemente il risultato di processi biochimici nel nostro cervello. Ansia, piacere, gioia, tristezza e felicità sono risposte naturali a ciò che viviamo. Non possiamo impedirci di provare un’emozione, perché fa parte della nostra natura umana.
Secondo uno studio pubblicato su *Nature Reviews Neuroscience* (Barrett, 2017), le emozioni emergono da complessi processi cerebrali che coinvolgono la corteccia prefrontale, l’amigdala e il sistema limbico. Queste risposte biochimiche sono automatiche e spesso al di fuori del nostro controllo consapevole.
Quello che invece possiamo fare è imparare a gestire i comportamenti che nascono da queste emozioni. Ad esempio, provare rabbia è inevitabile, ma possiamo scegliere se reagire con aggressività o con assertività.
“Ho fatto un patto sai, Con le mie emozioni Le lascio vivere, E loro non mi fanno fuori”
Vasco Rossi
Come Gestire i Comportamenti Legati alle Emozioni
Piuttosto che reprimere le emozioni, possiamo imparare a riconoscerle e a gestire i comportamenti conseguenti. Ecco alcuni passi utili:
1. Riconoscere l’Emozione
Il primo passo è diventare consapevoli di ciò che proviamo. Chiedersi: “Cosa sto provando in questo momento?” aiuta a separare l’emozione dall’azione
2. Dare un Nome all’Emozione
Etichettare le emozioni riduce la loro intensità e ci permette di osservarle senza esserne sopraffatti. Uno studio di Lieberman et al. (2007) ha dimostrato che nominare un’emozione attiva la corteccia prefrontale, riducendo l’attivazione dell’amigdala, responsabile delle risposte emotive intense.
3. Osservare i Pensieri e le Reazioni
Spesso non è l’emozione in sé a crearci difficoltà, ma il modo in cui la interpretiamo. Ad esempio, provare ansia prima di un evento importante è normale, ma pensare “fallirò sicuramente” amplifica il disagio. La Terapia Cognitivo-Comportamentale (Beck, 1976) aiuta a modificare questi schemi di pensiero disfunzionali.
4. Scegliere una Risposta Adeguata
Possiamo decidere come comportarci di fronte a un’emozione. Se ci sentiamo tristi, possiamo scegliere di isolarci oppure di cercare il supporto di una persona cara. Strategie come la Mindfulness (Kabat-Zinn, 1990) sono
L’Impatto della Gestione dei Comportamenti sulla Vita Quotidiana
Imparare a gestire le risposte alle emozioni porta a relazioni più sane, decisioni più consapevoli e maggiore benessere psicologico. L’obiettivo non è eliminare le emozioni, ma sviluppare strategie per rispondere in modo più funzionale.
Uno studio condotto da Gross (1998) ha dimostrato che la regolazione delle emozioni attraverso strategie adattive, come la rivalutazione cognitiva, è associata a una maggiore resilienza e benessere psicologico.
Conclusione
Le emozioni non si controllano, ma possiamo scegliere come reagire ad esse. La vera gestione emotiva consiste nel riconoscere ciò che proviamo e modificare i comportamenti che ne derivano per migliorare la nostra qualità di vita.
“L’universo ha senso solo quando abbiamo qualcuno con cui condividere le nostre emozioni”
https://martinachiereghinpsicologa.com/wp-content/uploads/2025/03/emozioni-1.png218851Martina Chiereghinhttps://martinachiereghinpsicologa.com/wp-content/uploads/2025/10/MtC-logo-bluR.pngMartina Chiereghin2025-05-21 09:09:002025-04-16 17:17:12Gestire le Emozioni: Ciò che Possiamo Controllare Davvero
“Commetti il più vecchio dei peccati nel più nuovo dei modi”
William Shakespeare – drammaturgo e poeta
Sesso Lento: Riscoprire il Piacere e la Connessione Profonda
Cos’è lo Sesso Lento?
Nella cultura occidentale, spesso il modo in cui facciamo l’amore rispecchia il ritmo frenetico in cui viviamo: rapido e senza tempo per vivere appieno il piacere.
Il sesso lento ci invita a rallentare e a concederci il tempo necessario per connetterci profondamente al nostro corpo e a quello del partner.
Questo approccio ci incoraggia a concentrarci sulle sensazioni interiori, creando un’esperienza più profonda e duratura di piacere, sperimentando il coinvolgimento di tutti i sensi
I Benefici dello Sesso Lento
La pratica del sesso lento consente ai partner di entrare in un contatto più autentico con il proprio corpo, ma anche di ascoltare e rispettare i desideri reciproci. Presenza, lentezza e delicatezza sono le parole chiave per imparare questa forma di sessualità. In questo processo, anche i preliminari, lo sguardo, le parole, e il tocco sono essenziali per una vera esperienza di intimità.
Il sesso lento aumenta l’intensità del piacere e migliora l’intesa con il partner.
La consapevolezza durante il rapporto sessuale stimola la corteccia prefrontale del cervello, migliorando l’autoconsapevolezza e riducendo le distrazioni. Inoltre, attiva il sistema nervoso parasimpatico, favorendo il rilassamento e incrementando il piacere.
Rallentare per una Connessione più Profonda
Il sesso rapido ed episodico, focalizzato principalmente sulla penetrazione e sull’orgasmo, può spesso portare a insoddisfazione sessuale, per lo più nel genere femminile
Al contrario, nel sesso lento, ci si concentra sulle sensazioni, sull’esplorazione reciproca, senza fretta di raggiungere il picco del piacere.
L’orgasmo non è l’obiettivo primario, ma una delle possibili esperienze che arricchiscono il viaggio sensoriale.
Vantaggi del Sesso Lento
Il sesso lento permette di esplorare zone erogene spesso trascurate, come il collo, la parte interna dei polsi, e la parte bassa della schiena, che sono ricche di terminazioni nervose.
Queste aree, se stimolate con un tocco delicato, possono amplificare l’eccitazione e intensificare il piacere. Inoltre, il sesso lento non è solo fisico, ma un approccio olistico che dà priorità alla connessione emotiva e alla consapevolezza.
Lentamente, i partner possono scoprire nuove modalità di piacere, riscoprendo il valore della carezza, del bacio prolungato, e della connessione emotiva durante ogni fase dell’incontro intimo.
Rallentare per Risvegliare la Sessualità
Il sesso lento può essere particolarmente utile per coppie che sperimentano disfunzioni sessuali (come eiaculazione precoce, anorgasmia o disturbi erettivi) o per chi desidera riaccendere il desiderio sessuale.
Spostando l’attenzione dal raggiungimento dell’orgasmo a un piacere più duraturo, si riscopre una nuova connessione erotica e si sviluppa una tensione sessuale quotidiana, che può essere mantenuta anche con poco tempo a disposizione.
L’Alchimia del Sesso Lento: Neurotrasmettitori e Ormoni in Gioco
Quando si pratica il sesso lento, una serie di ormoni e neurotrasmettitori vengono rilasciati nel corpo, giocando un ruolo fondamentale nel migliorare l’esperienza del piacere, favorendo il benessere e rafforzando il legame emotivo tra i partner.
Ecco alcuni degli ormoni e neurotrasmettitori che giocano un ruolo chiave:
Dopamina: Il neurotrasmettitore del desiderio, che si attiva durante l’attesa e l’esplorazione graduale del piacere.
Serotonina: Promuove la calma e l’appagamento emotivo, creando uno spazio sicuro per la connessione.
Ossitocina: L’ormone dell’amore, che si rilascia durante il contatto fisico prolungato, rafforzando il legame emotivo tra i partner.
Endorfine**: Agiscono come un analgesico naturale, riducendo lo stress e aumentando il benessere generale.
Approfondiamo il loro funzionamento e il modo in cui contribuiscono a creare una connessione più profonda e soddisfacente.
La Corteccia Prefrontale: Il Cervello e l’Attesa del Piacere
Nel sesso lento, non solo il corpo, ma anche la mente gioca un ruolo centrale.
La corteccia prefrontale, una delle aree più evolute del cervello, è responsabile di funzioni come l’autocontrollo, la pianificazione e la regolazione delle emozioni.
Quando rallentiamo, questa parte del cervello diventa particolarmente attiva, facilitando la consapevolezza e l’autocontrollo durante l’esperienza sessuale.
La corteccia prefrontale ci aiuta a concentrarci sul momento presente, a prestare attenzione a ogni tocco, ogni respiro, ogni sensazione. In un ambiente così consapevole, l’attesa stessa diventa parte integrante del piacere, e l’esperienza sessuale non si concentra solo sull’obiettivo finale (l’orgasmo), ma si estende a ogni fase dell’incontro intimo.
Questo tipo di concentrazione mentale fa sì che ogni momento diventi significativo, aumentando l’intensità del piacere.
Dopamina: Il Piacere dell’Attesa
La dopamina è uno dei neurotrasmettitori principali legati al desiderio e alla ricompensa. Quando rallentiamo e aumentiamo l’attesa nel sesso lento, la dopamina viene rilasciata in modo significativo. L’attesa stessa amplifica il desiderio, facendo crescere la tensione erotica tra i partner.
Questa sostanza chimica gioca un ruolo fondamentale nel ciclo del piacere, ed è spesso associata alla motivazione e alla gratificazione. Quando proviamo il desiderio, il nostro cervello libera dopamina, creando una sensazione di anticipazione che, nel caso del sesso lento, può aumentare la sensazione di piacere in modo più duraturo e profondo rispetto alla gratificazione immediata.
L’esperienza diventa quindi più emotiva e sensoriale, dando spazio all’eccitazione di essere in attesa di un piacere
Serotonina: La Calma nella Connessione
La serotonina, spesso definita l’ormone del “benessere”, è associata alla regolazione dell’umore e alla sensazione di calma e appagamento. Durante il sesso lento, i partner si concedono il tempo di connettersi emotivamente, di esplorare il corpo dell’altro con attenzione e senza fretta, creando uno spazio sicuro e rilassante.
La produzione di serotonina favorisce la sensazione di pienezza emotiva e soddisfazione che nasce dall’intimità profonda. In questo contesto, il sesso non è solo un atto fisico, ma un’esperienza che nutre anche il cuore e la mente, rendendo ogni tocco, bacio e sguardo un’espressione di amore e cura reciproca.
Inoltre, la serotonina gioca un ruolo importante nel rilassamento: più ci sentiamo sicuri e connessi con il partner, più è facile lasciarsi andare e godere del piacere senza ansia o preoccupazioni.
Ossitocina: Il Legame Profondo
Conosciuta anche come l’ormone dell’amore, l’ossitocina è una sostanza chimica fondamentale nella creazione di legami emotivi e affettivi. Viene rilasciata durante il contatto fisico, in particolare nei momenti di intimità come il bacio, l’abbraccio o il contatto pelle a pelle.
Nel sesso lento, l’ossitocina gioca un ruolo cruciale nel rafforzare il legame emotivo tra i partner. La produzione di ossitocina durante il contatto fisico prolungato favorisce un senso di connessione profonda, rendendo l’esperienza sessuale non solo un atto di piacere fisico, ma anche un atto di cura e intimità. È un ormonale che aiuta a rafforzare il legame tra i partner, rendendo l’intimità più sincera e genuina.
Quando la relazione si costruisce su una solida base di ossitocina, i partner si sentono più vicini e in sintonia, migliorando la qualità e la soddisfazione della relazione sessuale.
Endorfine: Il Piacere Naturale
Le **endorfine** sono neurotrasmettitori naturali che agiscono come **analgesici** naturali e sono direttamente collegate al piacere. Durante il sesso lento, l’intensificazione del piacere attraverso il tocco e l’esplorazione più attenta del corpo porta a un rilascio di endorfine, che riducono lo stress e migliorano il benessere fisico ed emotivo.
Le endorfine contribuiscono a creare una sensazione di euforia naturale e di appagamento che può durare anche dopo il termine del rapporto. Questo effetto “afterglow” è una delle ragioni per cui il sesso lento non solo migliora il piacere sessuale immediato, ma favorisce anche una sensazione di benessere a lungo termine.
I Punti Erogenei da Scoprire nel Sesso Lento
Nel sesso lento, non solo la penetrazione è importante, ma anche l’esplorazione di aree più sottili e sensibili del corpo. Ecco alcuni dei punti erogeni che meritano attenzione durante il rapporto:
Labbra e orecchie
Collo e nuca
Interno braccia e polsi
Zona lombare, interno coscia e retro ginocchia
Queste zone, quando toccate con delicatezza e intenzione, possono amplificare il piacere e creare una maggiore connessione tra i partner.
Ma ricordiamo sempre che ogni persona è diversa…..
Perché Scegliere il Sesso Lento?
Il sesso lento non è solo un atto fisico, ma un’opportunità per riscoprire il piacere autentico, che coinvolge corpo, mente ed emozioni. Concedersi il tempo di esplorare e connettersi consapevolmente con il partner crea uno spazio di intimità che nutre profondamente la relazione.
Rallentare non significa solo fare sesso, ma vivere un’esperienza che arricchisce la relazione, facendo dell’intimità un vero e proprio rituale.
Conclusione: Abbraccia il Cambiamento
Nel sesso lento, ogni tocco, bacio e carezza è accompagnato dal rilascio di ormoni e neurotrasmettitori che favoriscono il piacere, la connessione e il benessere complessivo.
La corteccia prefrontale ci aiuta a rimanere presenti e consapevoli durante il processo, mentre sostanze come la dopamina, la serotonina, lossitocina e le endorfine amplificano l’esperienza sensoriale, creando una nuova dimensione di intimità.
Rallentando il ritmo e concentrandosi sul piacere e sulla connessione reciproca, possiamo trasformare il sesso in un’esperienza che nutre non solo il corpo, ma anche la mente e l’anima, migliorando la qualità della relazione e creando una base solida per un’intimità duratura.
Se desideri una sessualità più consapevole, il sesso lento è una pratica che può migliorare l’intimità, rafforzare la connessione con il partner e risvegliare nuove dimensioni di piacere.
È il momento giusto per riscoprire il piacere autentico e la bellezza di fare l’amore con calma e consapevolezza.
“Ci sono solo due cose che un uomo e una donna possono fare in un giorno di pioggia. E a me non piace vedere la televisione”
Carol Burnett – attrice, comica, conduttrice televisiva
https://martinachiereghinpsicologa.com/wp-content/uploads/2025/01/sesso-lento.png5051186Martina Chiereghinhttps://martinachiereghinpsicologa.com/wp-content/uploads/2025/10/MtC-logo-bluR.pngMartina Chiereghin2025-05-14 09:00:002025-04-16 17:17:32Sesso Lento: Riscoprire il Piacere e la Connessione Profonda
“I due sessi non sono inferiori o superiori l’uno all’altro. Sono semplicemente diversi”
Gregorio Marañón – medico, scrittore e filosofo
Perché le donne non chiamano il carro attrezzi?
L’uguaglianza tra uomini e donne è fondamentale, ma questo non significa che abbiano le stesse abilità o che reagiscano agli eventi nello stesso modo. Le differenze tra i due sessi sono il risultato di millenni di evoluzione e si riflettono anche nelle situazioni quotidiane, come nel caso di un’auto in panne.
Differenze di comportamento tra uomini e donne
Differenze di comportamento tra uomini e donne: Uno studio sulle abitudini di uomini e donne ha evidenziato un dato interessante: quando la macchina si ferma improvvisamente, la maggior parte delle donne non chiama immediatamente il carro attrezzi: Prima effettuano altre telefonate, spesso a un familiare, al partner o a un’amica. Gli uomini, invece, contattano direttamente il meccanico o il servizio di soccorso stradale, e solo dopo avvisano eventuali conoscenti.
Ma perché questa differenza? La risposta sta nel modo in cui i cervelli maschile e femminile sono programmati per affrontare i problemi.
Condivisione vs. soluzione: due approcci diversi
Le donne tendono a essere orientate alla relazione, mentre gli uomini sono orientati all’azione. Questo schema si riflette anche nel modo in cui affrontano le difficoltà:
Le donne danno priorità alla condivisione del problema, a volte anche più della soluzione stessa. Parlare con qualcuno è per loro un modo per elaborare la situazione.
Gli uomini si focalizzano sulla risoluzione immediata del problema, spesso senza sentire il bisogno di discuterne con altri. L’obiettivo principale è trovare una soluzione nel minor tempo possibile.
L’origine evolutiva di questa differenza
Questa distinzione ha radici profonde nella storia dell’umanità. Per quanto oggi possiamo volare, chiacchierare guardandoci anche a centinaia di km di distanza, l’evoluzione tecnologica è molto più veloce di quella biologica. Per millenni, le donne hanno vissuto e lavorato in piccoli gruppi, occupandosi della prole, della conservazione del cibo e della cura della comunità. Mantenere l’armonia all’interno del gruppo era essenziale per la sopravvivenza, motivo per cui la comunicazione e la condivisione sono diventate elementi chiave del loro comportamento. Gli uomini, invece, erano cacciatori o agricoltori e operavano spesso in solitaria. Se si presentava un problema, dovevano risolverlo rapidamente e in autonomia, senza perdere tempo in discussioni
Cosa significa oggi questa differenza?
Sebbene la società sia cambiata radicalmente, la nostra biologia non si è evoluta altrettanto velocemente. Ancora oggi, quando si presenta un problema:
Le donne tendono a parlarne e a cercare condivisione emotiva.
Gli uomini cercano subito la soluzione più efficace e veloce.
Questa differenza è alla base di molte incomprensioni e discussioni tra i sessi. Spesso, uomini e donne parlano dello stesso problema, ma con scopi completamente diversi: mentre lei usa la situazione per creare condivisione e relazione (perché nella maggior parte dei casi è assolutamente in grado di risolvere il problema anche da sola), lui cerca una soluzione pratica immediata.
Come evitare conflitti grazie a questa consapevolezza
Essere consapevoli di queste differenze può aiutarci a migliorare la comunicazione e a ridurre le incomprensioni. In una discussione, una donna può spiegare chiaramente che ha bisogno di essere ascoltata, senza che il suo interlocutore si senta obbligato a trovare subito una soluzione. D’altra parte, un uomo può chiarire che cerca una soluzione, senza troppi fronzoli.
Capire questi meccanismi ci permette di migliorare le relazioni e affrontare le difficoltà con maggiore empatia e comprensione.
“Il vero splendore è la nostra singola, sofferta, diversità”
Margaret Mazzantini – scrittrice, drammaturga, attrice
https://martinachiereghinpsicologa.com/wp-content/uploads/2025/03/differenze-uomo-donna.png315851Martina Chiereghinhttps://martinachiereghinpsicologa.com/wp-content/uploads/2025/10/MtC-logo-bluR.pngMartina Chiereghin2025-05-07 09:23:002025-04-16 17:17:49Perché le donne non chiamano il carro attrezzi?
“Il cambiamento è inevitabile, tranne che dai distributori automatici”
Robert C. Gallagher – politico e arcivescovo inglese
Il Cambiamento: La Costante della Vita e Come Abbracciarlo
Il Cambiamento: Una Verità Universale
“Le persone non cambiano”: quante volte abbiamo sentito questa frase? Eppure, per gli scienziati, questa convinzione è fonte di frustrazione.
Il cambiamento è l’unica costante della scienza (e nella vita), In ogni ambito della scienza, dall’energia alla materia, tutto si trasforma continuamente. Nulla rimane statico: tutto matura, si evolve e si rinnova, si trasforma continuamente, si fonde, cresce e muore.
Nella natura, nulla resta immutato. Ciò che invece è innaturale è la nostra resistenza al cambiamento.
Noi esseri umani spesso resistiamo al cambiamento, cercando di aggrapparci a ciò che conosciamo, anche quando ciò ci trattiene. Ci aggrappiamo a ciò che era, ai vecchi ricordi, alle convinzioni che tutto possa essere immutabile invece di costruirne di nuovi.
Questo atteggiamento si scontra non solo con le leggi scientifiche ma anche con il nostro potenziale di evoluzione.
Perché Resistere al Cambiamento è Innaturale
Il nostro attaccamento al passato — ai ricordi, alle abitudini, alle certezze — è una forma di auto-protezione. Molte persone vedono il cambiamento come una minaccia, un’interruzione di quella che percepiscono come stabilità.
Mantenere, nonostante tutto, lo status quo delle cose ci fa sentire al sicuro in un mondo che cambia continuamente, Ma resistere al cambiamento non è naturale.
La vita è un flusso continuo, e questa resistenza, negare questa realtà, può impedirci di evolvere e crescere, può diventare un ostacolo al progresso personale.
Il cambiamento è inevitabile e come lo viviamo dipende esclusivamente da noi.
Il Cambiamento come Opportunità
Possiamo percepire il cambiamento come una fine o come un’occasione per rinascere. Abbracciarlo con consapevolezza può trasformarsi in un’esperienza liberatoria, simile a una scarica di adrenalina.
Allentare la presa su ciò che era e lasciarsi trasportare dal flusso del cambiamento ci permette di vivere con più pienezza. Ogni momento può essere un punto di partenza, un’altra opportunità per costruire nuovi ricordi, nuove esperienze e una nuova versione di noi stessi.
Come Viviamo il Cambiamento?
La nostra percezione del cambiamento dipende dalla nostra prospettiva:
Come una perdita: Possiamo vederlo come una fine, qualcosa da temere e da evitare a tutti i costi.
Come una rinascita: Oppure possiamo accoglierlo come una seconda occasione, un’opportunità per ricominciare e reinventarci.
Lasciare Andare per Rinascere. Come Accettare il Cambiamento
Come Accettare il Cambiamento
Riconosci la tua Resistenza: Essere consapevoli delle proprie paure è il primo passo per affrontarle.
Pratica il Distacco: Impara a lasciar andare ciò che non ti serve più. Questo può significare persone, situazioni o abitudini.
Concentrati sul Presente: Il cambiamento è un’opportunità per vivere nel qui e ora, senza restare intrappolati nel passato.
Cerca il Supporto: Parlare con uno psicologo può aiutarti a gestire i sentimenti legati al cambiamento e a trasformarli in crescita.
Allentare la presa sul passato non è facile, ma è essenziale per vivere appieno. Se impariamo a lasciare andare, il cambiamento può diventare un’esperienza esaltante, un’adrenalina che ci spinge verso nuove opportunità. Ogni momento di cambiamento è una possibilità di rinascita, un’occasione per scoprire chi siamo davvero.
Conclusione: Abbraccia il Cambiamento
Il cambiamento non è qualcosa da temere, ma una realtà da accettare, accogliere e vivere con consapevolezza. Ogni trasformazione è un’opportunità per crescere, una nuova possibilità di vita, evolvere e riscoprire la quotidianità con occhi nuovi. Se impariamo a viverlo con apertura e coraggio, possiamo scoprire un mondo di opportunità che prima ci sembrava irraggiungibile.
Apri le dita, lascia andare e permetti al cambiamento di trasformarti….
“Non è la specie più forte o la più intelligente a sopravvivere, ma quella che si adatta meglio al cambiamento”
Charles Darwin – biologo, naturalista, geologo, esploratore
https://martinachiereghinpsicologa.com/wp-content/uploads/2024/12/cambiamento-testata-min.jpg12801920Martina Chiereghinhttps://martinachiereghinpsicologa.com/wp-content/uploads/2025/10/MtC-logo-bluR.pngMartina Chiereghin2025-04-30 09:14:002025-04-16 17:18:14Il Cambiamento: La Costante della Vita e Come Abbracciarlo
“Non possiamo controllare le malelingue degli altri; ma una vita retta ci consente di ignorarle”
Catone – politico, scrittore, militare
Non sei responsabile della versione di te che esiste nella mente degli altri
Capire il significato di questa frase
La frase “Non sei responsabile della versione di te che esiste nella mente degli altri” è un potente promemoria dell’importanza di non farsi condizionare dalle opinioni altrui.
Spesso, le persone creano un’immagine di noi basata su percezioni soggettive, esperienze personali e pregiudizi, emozioni del momento. Cercare di controllare questa immagine è un’impresa non solo impossibile, ma può risultare dannoso per il nostro benessere psicologico.
Perché non possiamo controllare la percezione degli altri
Il filtro delle esperienze personali
Ogni individuo interpreta la realtà attraverso il proprio vissuto, i propri valori e le proprie credenze.
Questo significa che la percezione che gli altri hanno di noi è influenzata da fattori che esulano COMPLETAMENTE dal nostro controllo.
Il bisogno di accettazione
Spesso sentiamo la pressione di dover soddisfare le aspettative altrui per sentirci accettati (sentirci, senzazione peronale, non è scontato che lo siamo davvero).
Questo può portarci a modificare il nostro comportamento o a reprimere la nostra autenticità, generando ansia e insoddisfazione, con il rischio di perseguire sogni e obiettivi altruri.
Liberarsi dal giudizio esterno
Accettare che non possiamo controllare ciò che gli altri pensano di noi è un passo fondamentale verso l’autenticità e il benessere emotivo.
Lavorare sull’autostima, sulla consapevolezza di sé, la conoscenza dei propri valori permette di ridurre il peso del giudizio altrui e di vivere in modo più libero e soddisfacente.
Come sviluppare una mentalità più libera
1. Lavorare sull’autostima
Una buona autostima aiuta a non dipendere dall’approvazione esterna. Investire su se stessi e sui propri valori è essenziale per costruire una solida fiducia personale.
2. Accettare che non possiamo piacere a tutti
Essere autentici significa inevitabilmente non essere apprezzati da tutti. Ma anche recitare una parte non porta ad essere stimati da tutti. Accettare questa realtà è liberatorio e aiuta a creare relazioni più sincere.
3. Praticare la mindfulness
La mindfulness aiuta a rimanere nel presente e a ridurre il peso delle preoccupazioni su ciò che gli altri pensano di noi.
Conclusione
Non possiamo controllare la percezione che gli altri hanno di noi, ma possiamo scegliere di vivere in modo autentico, senza farci condizionare dal giudizio esterno.
Accettare questo principio porta a una maggiore libertà emotiva e a una vita più appagante.
“Parlare male di qualcuno è spaventoso. Ma vi è qualcosa di peggio: non parlarne”
https://martinachiereghinpsicologa.com/wp-content/uploads/2025/03/Non-sei-responsabile-della-1.jpg8532074Martina Chiereghinhttps://martinachiereghinpsicologa.com/wp-content/uploads/2025/10/MtC-logo-bluR.pngMartina Chiereghin2025-04-18 09:09:002025-04-16 17:22:48Non sei responsabile della versione di te che esiste nella mente degli altri
“La natura ha dato all’uomo due estremità: una su cui sedere e una con cui pensare. Fin da allora il successo o il fallimento dell’uomo sono dipesi da quella che ha usato di più.”
George Ross Kirkpatrick – scrittore e attivista politico antimilitarista – filosofo
Esplorando il Potere delle Reti Neuronali:
Come Funziona la Nostra Memoria
Il nostro cervello è un meraviglioso labirinto di neuroni, interconnessi in intricate reti neuronali che ci permettono di elaborare e conservare i nostri ricordi più preziosi. Ma cosa sono esattamente queste reti neuronali e come funzionano?
Raccontando la Storia dei Ricordi
Raccontando la Storia dei Ricordi: Ogni volta che viviamo un’esperienza, il nostro cervello è al lavoro per trasformare quel momento in un ricordo duraturo. Questo avviene attraverso una serie di impulsi elettrici che viaggiano da un neurone all’altro, creando connessioni chiamate sinapsi. Più forti sono queste connessioni, più saldamente si formano i ricordi. Ciò viene fatto tramite immagini, suoni, tatto, significato e contesto (visivo, auditivo, tattile, semantico).
Il Ruolo Chiave dell’Ippocampo:
Come un abile archivista, l’ippocampo gioca un ruolo cruciale nel consolidare le informazioni che meritano di essere conservate come ricordi a lungo termine, mentre quelle meno rilevanti possono essere dimenticate.
Le esperienze che si collegano a ricordi già esistenti nella nostra mente tendono a essere apprese e conservate più facilmente, grazie alla formazione di connessioni sinaptiche più robuste.
Un’Orchestra di Ricordi
Un’Orchestra di Ricordi: Ogni ricordo è come un tassello di un grande puzzle, organizzato in una rete neurale che si intreccia con altre reti nel nostro cervello. Queste reti sono in costante evoluzione, riorganizzandosi continuamente per accogliere nuove informazioni.
Quando ricordiamo una situazione, evento, un suono o un’immagine, attiviamo la rete neuronale che ha immagazzinato quell’informazione, e via via tutte quelle a lei collegate, ciò ci permette di avere un ricordo organizzato, contestualizzato, allocato nel tempo.
“Il mondo, per quanto possiamo conoscerlo, non è altro che la nostra attività nervosa”
F
Friedrich Nietzsche . filosofo
La Sfida della Memoria
La Sfida della Memoria: La memoria fa il suo scherzo: tende a dare maggiore peso agli eventi negativi delle nostre esperienze. Questo perché il nostro cervello cerca di proteggerci da future situazioni simili, o a prepararci per evitare i medesimi errori, ma talvolta questo può causare sofferenza psicologica.
Quando viviamo eventi percepiti come particolarmente traumatici l’informazione appresa, sia essa immagine, suono, sensazione, viene immagazzinata in maniera disturbante, portando la persona ad una afflizione psichica.
La Rivoluzione del Movimento
La Rivoluzione del Movimento: I movimenti bilaterali possono attivare un potente meccanismo di rielaborazione dei ricordi e delle emozioni negative. Questo processo coinvolge entrambi gli emisferi cerebrali e può essere facilitato attraverso varie tecniche, tra cui la camminata e l’EMDR.
Conclusioni: Un Viaggio Verso la Rielaborazione Emotiva
In sintesi, le reti neuronali sono gli architetti dei nostri ricordi, intrecciando il passato con il presente in un complesso mosaico di esperienze. Capire il funzionamento di queste reti ci permette di esplorare nuove strade verso la rielaborazione emotiva e il benessere psicologico.
… la prossima volta che farete una passeggiata, ricordate che state attivando non solo i vostri muscoli, ma anche il potere delle vostre reti neuronali.
– Che fai stasera? – Costruisco nuove reti sinaptiche e connessioni neuronali. – Cioè? – Leggo un libro
“Breathe, breathe in the air Don’t be afraid to care Respira, respira nell’aria Non aver paura di preoccuparti.”
Pink Floyd – gruppo musicale
Respirare Bene per Vivere Meglio: L’Importanza della Respirazione per il Benessere Psicologico
Respirare: Un Gesto Naturale ma Potente
Respirare è un atto così semplice e automatico che spesso non ci soffermiamo a riflettere sulla sua importanza. Tuttavia, la respirazione è anche un processo estremamente complesso, che incide profondamente su tutte le nostre funzioni vitali. Oltre a fornire ossigeno ai tessuti e a eliminare l’anidride carbonica, il modo in cui respiriamo invia segnali al cervello, influenzando le emozioni, lo stato mentale e persino la nostra salute fisica.
La Respirazione e il Sistema Nervoso
La respirazione è strettamente connessa al sistema nervoso autonomo, che regola le risposte del nostro corpo allo stress e al rilassamento. Esistono due componenti fondamentali:
Il sistema simpatico, che si attiva in situazioni di stress o pericolo, accelerando il battito cardiaco e aumentando la tensione muscolare.
Il sistema parasimpatico, che favorisce il rilassamento, rallenta la frequenza cardiaca e favorisce la digestione.
Quando respiriamo velocemente e superficialmente (tipico delle situazioni di ansia), il sistema simpatico prende il sopravvento. Al contrario, una respirazione lenta e profonda attiva il sistema parasimpatico, inducendo uno stato di calma e benessere.
Gli Effetti della Respirazione sul Cervello e sulle Emozioni
Diverse ricerche hanno dimostrato che il ritmo e la profondità della respirazione influenzano direttamente le aree cerebrali coinvolte nelle emozioni. Alcuni degli effetti più significativi sono:
Riduzione dell’ansia e dello stress: Tecniche di respirazione controllata riducono i livelli di cortisolo, l’ormone dello stress (fonte: Harvard Medical School).
Miglioramento della concentrazione e della memoria: Una respirazione regolare favorisce un maggiore apporto di ossigeno al cervello, migliorando le funzioni cognitive (fonte: Frontiers in Psychology).
Regolazione dell’umore: Respirare profondamente stimola il nervo vago, che ha un effetto calmante e può ridurre sintomi di depressione e ansia (fonte: National Institutes of Health).
Tipologie di Respirazione e Loro Benefici
Esistono diversi tipi di respirazione, ognuno con effetti specifici sul benessere psicologico:
Respirazione diaframmatica: Consente di riempire i polmoni completamente, riducendo tensione e ansia.
Respirazione quadrata (box breathing): Tecnica utilizzata per migliorare la concentrazione e la resilienza mentale.
Respirazione alternata (Nadi Shodhana): Tecnica dello yoga che equilibra gli emisferi cerebrali, migliorando il rilassamento.
Respiro consapevole (mindful breathing): Strumento potente nella mindfulness per gestire stress ed emozioni.
Come Migliorare la Propria Respirazione
Per sfruttare i benefici della respirazione sul benessere psicologico, è utile adottare alcune buone abitudini:
Praticare la respirazione diaframmatica quotidianamente per favorire il rilassamento.
Evitare di respirare solo con il torace, poiché ciò può favorire stati di tensione e stress.
Dedicare qualche minuto alla respirazione consapevole, specialmente nei momenti di ansia o tensione.
Integrare esercizi di respirazione nella routine di meditazione o yoga per massimizzare i benefici.
Conclusione
La respirazione non è solo un atto fisiologico, ma uno strumento potente per influenzare il nostro benessere psicologico. Comprendere il legame tra respiro ed emozioni può aiutarci a gestire meglio lo stress, migliorare la concentrazione e favorire uno stato di equilibrio interiore. Integrare pratiche di respirazione nella vita quotidiana è un passo semplice ma efficace per vivere con maggiore serenità e consapevolezza.
“Il respiro è il ponte che collega la vita alla coscienza, che unisce il corpo ai nostri pensieri. Ogni volta che la vostra mente si disperde, utilizzate il respiro come mezzo per prendere di nuovo in mano la vostra mente”
https://martinachiereghinpsicologa.com/wp-content/uploads/2025/04/respira.jpg14401920Martina Chiereghinhttps://martinachiereghinpsicologa.com/wp-content/uploads/2025/10/MtC-logo-bluR.pngMartina Chiereghin2025-04-03 13:18:442025-04-11 15:56:53Respirare Bene per Vivere Meglio
“Non dimentichiamo che le piccole emozioni sono i grandi capitani della nostra vita e che obbediamo a loro senza saperlo”
Vincent Van Gogh – pittore
Psicologia Biosistemica vs Psicologia Psicocorporea: differenze e somiglianze
Psicologia Biosistemica
La Psicologia Biosistemica è un approccio che esplora i modelli biologici e sistematici che influenzano il comportamento e le emozioni delle persone. Questo approccio si basa sulla comprensione della relazione complessa tra mente e corpo, integrando principi della biologia, della neuroscienza e della teoria dei sistemi.
Cos’è la Psicologia Biosistemica?
Un approccio integrato tra mente e corpo
La Psicologia Biosistemica è un approccio psicologico che esplora i modelli biologici e sistematici che influenzano il comportamento e le emozioni delle persone. Questo approccio si basa sulla comprensione della relazione complessa tra mente e corpo, integrando principi della biologia, della neuroscienza e della teoria dei sistemi. Studia i modelli biologici e sistemici che influenzano emozioni e comportamenti. Questo metodo integra conoscenze provenienti da:
Biologia
Neuroscienze
Teoria dei sistemi
Come funziona la Psicologia Biosistemica?
L’idea centrale è che il corpo sia un sistema complesso in cui gli stati psicologici influenzano il benessere fisico e viceversa. Attraverso questa prospettiva, lo psicologo aiuta il paziente a sviluppare una maggiore consapevolezza psicocorporea, promuovendo l’equilibrio emotivo.
Cos’è la Psicologia Psicocorporea?
L’importanza dell’integrazione mente-corpo
La Psicologia Psicocorporea, o Psicologia Corporea, si basa sul principio che il corpo è una parte fondamentale del benessere psicologico, enfatizzando l’importanza dell’integrazione tra mente e corpo nell’esperienza umana. Questo approccio terapeutico utilizza tecniche mirate per favorire il cambiamento emotivo e comportamentale, tra cui:
Movimento
Respirazione consapevole
Tecniche di rilassamento e consapevolezza corporea
Le origini della Psicologia Psicocorporea
Questa disciplina si ispira a diversi approcci terapeutici, tra cui:
Bioenergetica (Alexander Lowen)
Terapia della Gestalt
Psicoterapia del movimento
Psicologia Biosistemica vs Psicologia Psicocorporea: Quali sono le differenze?
Aspetto
Psicologia Biosistemica
Psicologia Psicocorporea
Base teorica
Neuroscienze, biologia, teoria dei sistemi
Tecniche corporee, bioenergetica, terapia del movimento
Obiettivo
Integrazione mente-corpo per il benessere psicofisico
Uso del corpo per sbloccare emozioni e favorire il cambiamento
Tecniche principali
Osservazione delle risposte fisiche agli stati emotivi
Movimento, respirazione, rilassamento
Quale approccio scegliere?
Entrambi gli approcci riconoscono l’importanza dell’interazione tra mente e corpo, ma differiscono nelle tecniche applicate. La scelta tra Psicologia Biosistemica e Psicologia Psicocorporea dipende da: ✔️ Le esigenze personali del paziente ✔️ L’obiettivo terapeutico ✔️ Le preferenze individuali
Un colloquio con uno psicologo esperto può aiutare a individuare l’approccio più adatto alle proprie necessità.
Dunque…
Entrambi gli approcci enfatizzano l’importanza dell’interazione tra mente e corpo, ma differiscono nei loro approcci teorici e pratici. La scelta tra Psicologia Biosistemica e Psicologia Psicocorporea dipenderà dalle esigenze e preferenze individuali della persona
“Perché a volte la stessa emozione che ti spezza il cuore è anche quella che te lo guarisc”
“Respirare è il primo atto della vita e l’ultimo. Quindi, prendi ogni respiro come un dono prezioso”
Joseph Pilates -insegnante e imprenditore
Il legame tra respirazione, salute fisica e mentale
La respirazione non è solo una funzione fisiologica essenziale, ma un ponte tra corpo ed emozione, un ponte fra salute fisica e mentale. Comprendere come il respiro influisca sulla salute fisica e mentale può trasformare il modo in cui affrontiamo stress, ansia e possiamo aumenare il nostro benessere generale
La respirazione come ponte tra mente e corpo
La respirazione è uno dei pochi processi corporei che possiamo controllare volontariamente, pur essendo automatico. Questo la rende un potente strumento per influenzare il sistema nervoso:
Sistema nervoso simpatico: associato a stress e attività.
Sistema nervoso parasimpatico: associato a rilassamento e riposo.
Attraverso tecniche di respirazione consapevole, è possibile modulare l’attività di questi sistemi per favorire equilibrio e calma.
Benefici della respirazione per la salute fisica
Un respiro corretto e profondo migliora l’ossigenazione del corpo, con effetti positivi su:
Energia e concentrazione: L’ossigeno è essenziale per il cervello e i muscoli.
Sistema cardiovascolare: La respirazione lenta può ridurre la pressione sanguigna e il battito cardiaco.
Sistema immunitario: Un corpo ben ossigenato gestisce meglio l’infiammazione e lo stress ossidativo.
Benefici della respirazione per la salute mentale
La respirazione consapevole è uno strumento efficace per migliorare il benessere psicologico:
Riduzione dello stress: Respirare profondamente stimola il nervo vago, riducendo i livelli di cortisolo.
Gestione dell’ansia: Tecniche come la respirazione diaframmatica aiutano a calmare la mente.
Miglioramento della concentrazione: Pratiche di mindfulness legate al respiro aumentano l’attenzione sul presente.
Tecniche di respirazione utili
Respirazione diaframmatica
Consiste nel respirare profondamente utilizzando il diaframma, favorendo uno stato di rilassamento.
Conosciuta anche come respirazione profonda o addominale, è una tecnica che sfrutta il movimento del diaframma, il muscolo principale della respirazione, situato tra la cavità toracica e quella addominale.
A differenza della respirazione toracica superficiale, che coinvolge principalmente il petto, la respirazione diaframmatica permette di utilizzare l’intera capacità polmonare, favorendo una maggiore ossigenazione del corpo e una profonda sensazione di rilassamento.
Questa pratica aiuta a ridurre i livelli di stress e ansia, migliorare la concentrazione e regolare il sistema nervoso, riportando l’organismo a uno stato di equilibrio.
Durante gli esercizi di respirazione diaframmatica, l’attenzione è posta sul movimento dell’addome: mentre inspiriamo, la pancia si espande come un palloncino, e mentre espiriamo, si contrae delicatamente.
La respirazione diaframmatica è particolarmente utile in diverse situazioni, come la gestione dell’ansia, il controllo delle emozioni intense e il miglioramento delle performance, sia fisiche che mentali. Può essere integrata facilmente nella quotidianità con pochi minuti di pratica al giorno e rappresenta un potente strumento per il benessere psicofisico.
Box Breathing (respirazione quadrata)
Un metodo che prevede 4 fasi uguali di inspirazione, pausa, espirazione e pausa, utile per ridurre ansia e migliorare il focus.
La respirazione quadrata è una tecnica di respirazione semplice ed efficace utilizzata per ridurre lo stress, migliorare la concentrazione e promuovere uno stato di calma mentale.
Conosciuta anche come Box Breathing, questa tecnica si basa su un ritmo respiratorio regolare scandito in quattro fasi uguali, come i lati di un quadrato. Ogni fase ha la stessa durata: inspirare, trattenere il respiro, espirare e trattenere di nuovo.
Ad esempio, un ciclo di respirazione quadrata può consistere in:
Inspirare profondamente attraverso il naso per 4 secondi.
Trattenere il respiro per 4 secondi.
Espirare lentamente attraverso la bocca per 4 secondi.
Trattenere il respiro ancora per 4 secondi.
Questo ciclo viene ripetuto per alcuni minuti, aiutando a regolare il ritmo cardiaco, calmare il sistema nervoso e aumentare la consapevolezza del momento presente.
La respirazione quadrata viene spesso utilizzata da atleti, professionisti sotto pressione, e persino dalle forze armate per gestire situazioni di stress elevato.
I benefici della respirazione quadrata includono una riduzione significativa dei livelli di cortisolo (l’ormone dello stress), un miglioramento della capacità di concentrazione e una maggiore sensazione di controllo emotivo. È una pratica semplice, che richiede solo pochi minuti e può essere eseguita ovunque: al lavoro, a casa o persino durante una pausa in una giornata frenetica.
La respirazione quadrata è anche un valido strumento complementare nelle tecniche di mindfulness e meditazione, aiutando a creare uno stato mentale rilassato e ricettivo.
Respirazione alternata nasale
Tecnica yogica che equilibra corpo e mente, utile per gestire lo stress.
La respirazione alternata nasale, o Nadi Shodhana, è una pratica di respirazione derivata dallo yoga che favorisce l’equilibrio tra mente e corpo, riducendo lo stress e promuovendo la concentrazione.
Il termine sanscrito Nadi Shodhana significa letteralmente “purificazione dei canali energetici”. Questa tecnica consiste nell’inspirare e nell’espirare alternativamente attraverso una narice mentre l’altra viene chiusa, seguendo un ritmo regolare e consapevole.
Ecco i passaggi di base:
Inizia in una posizione comoda con la schiena dritta. Usa la mano destra: con il pollice chiudi delicatamente la narice destra e inspira lentamente attraverso la narice sinistra.
Trattieni il respiro per alcuni secondi (facoltativo).
Chiudi la narice sinistra con l’anulare e libera la narice destra, espirando lentamente.
Inspira attraverso la narice destra, poi chiudila con il pollice e libera la narice sinistra per espirare.
Continua alternando le narici in modo fluido per alcuni minuti.
Questa pratica non solo aiuta a rilassare il sistema nervoso, ma è anche considerata un metodo efficace per bilanciare le due metà del cervello: l’emisfero sinistro, legato alla logica e all’analisi, e l’emisfero destro, associato alla creatività e alle emozioni.
Tra i principali benefici della respirazione alternata nasale troviamo:
Riduzione di ansia e stress.
Miglioramento della capacità di concentrazione e presenza mentale.
Aumento della qualità del sonno.
Stimolazione
Conclusione
La respirazione è uno strumento potente e alla portata di tutti per migliorare la salute fisica e mentale. Imparare a respirare consapevolmente può fare una grande differenza nel quotidiano, aiutandoci a vivere con più energia, calma e consapevolezza.
“Attraverso un respiro consapevole, possiamo ritornare a noi stessi e ritrovare la pace in ogni momento”
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